Trattativa Stato Mafia, Berlusconi e Dell’Utri indagati per le stragi del 93
Da Redazione
Ottobre 31, 2017
Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri indagati (di nuovo) perché ritenuti possibili mandanti delle stragi di mafia del 1993. La Procura di Firenze ha chiesto e ottenuto la riapertura del fascicolo di indagini a carico di Berlusconi e Dell’Utri dopo alcune intercettazioni del boss Giuseppe Graviano in carcere.
Trattativa Stato-Mafia, nei colloqui di Graviano indizi importanti
Il capomafia di Brancaccio, ad aprile 2016, parlava in cella con il suo compagno. Le intercettazioni sono importanti per capire il ruolo di Berlusconi nelle stragi del 93 e nella cosiddetta trattativa Stato-Mafia. A riportare alcuni spezzoni di queste conversazioni è il Corriere della Sera, il riferimento al leader di Forza Italia è ben chiaro anche se non si conosce il contesto preciso. Il boss Giuseppe Graviano è stato condannato all’ergastolo per le stragi del 1992-1993. In un passaggio dice addirittura: «…Mi sono seduto con te». Il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo ha dovuto chiedere al gip di riaprire il fascicolo su Berlusconi per le bombe del 1993 scoppiate a Firenze, Roma e Milano. Nella stessa inchiesta compare il nome di Marcello Dell’Utri anche se entrambi sono coperti da un alias come accaduto in passato. L’ex senatore attualmente è in carcere dove sconta la condanna di sette anni per concorso esterna in associazione mafiosa.
Giuseppe Graviano si avvale della facoltà di non rispondere
Questa è la terza volta che vengono riaperte le indagini, nel primo caso Berlusconi e Dell’Utri erano stati indicati come “Autore 1” e “Autore 2”. Alcuni pentiti tra cui Salvatore Cancemi rilasciarono alcune dichiarazioni con le quali affermarono il conivolgimento dei politici nelle stragi, ma tutti venne archiviato. Nel 2008 il collaboratore di giustizia Giuseppe Spatuzza raccontò delle confidenze del boss Graviano sull’accordo con Silvio Berlusconi e Dell’Utri, ma anche questa indagine venne archiviata. Spatuzza è stato giudicato attendibile e le sue dichiarazioni hanno confermato le condanne per le stragi di Capaci.
Oggi non è un pentito che parla ma si tratta di intercettazioni. Graviano al processo di Palermo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto ieri a Reggio Calabria si è aperto un altro processo a suo carico per il duplice omidicio di due carabinieri nel 1994, un altro pezzo del puzzle della trattativa Stato-Mafia che ha riguardato anche la ‘ndrangheta.
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