Revenge Porn, Facebook lo combatte con le foto di nudo
Da Redazione
Novembre 08, 2017
Il noto social di Mark Zuckerberg ha dato il via a un esperimento in Australia collaborando con l’ufficio della sicurezza online: si ha intenzione di creare un’impronta digitale fatta di immagini intime per riconoscerle e impedire che altre persone le pubblichino sul social, praticando il Revenge Porn
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Facebook in Australia combatte il Revenge Porn con il nudo
D’accordo con le autorità, Facebook ha deciso di testare in Australia una nuova strada per combattere il fenomeno del cosiddetto Revenge Porn. Il termine inglese indica la pratica di condividere online foto o video intimi dell’ex partner come forma di vendetta. Finora, tutti gli interventi sono stati elaborati per la fase successiva alla pubblicazione e coinvolgeva anche l’utente, mentre questa strategia è basata sulla prevenzione. Chi teme di essere una futura vittima di Revenge Porn, viene invitato a condividere le sue immagini di nudo sul popolare social network di Mark Zuckerberg.
Come funziona la strategia anti Revenge Porn di Facebook
Come riporta l’Australian Broadcasting Corporation, si deve dapprima compilare un questionario dell’ufficio e-Safety il quale si occupa di sicurezza online. Successivamente, l’utente dovrà caricare su Facebook Messenger la foto, etichettandola come una immagine intima non consensuale. A questo punto Facebook realizza quella che si può considerare una sorta di impronta della foto, allo scopo di impedire che delle persone possano caricare in Rete la stessa figura. Tutto questo è possibile realizzarlo con l’aiuto del riconoscimento immediato attraverso l’intelligenza artificiale e altri software di matching.
Revenge Porn in Australia, Facebook Mesenger mezzo sicuro per immagini intime?
Come ha tenuto a sottolineare Inman Grant, a capo dell’ufficio e-Safety che sta collaborando con Facebook, il social non terrà in memoria le immagini di nudo inviate dagli utenti, bensì ne utilizzerà solamente l’impronta digitale. Al momento, questo nuovo metodo è ancora in fase di test e limitato all’Australia, Paese dove il governo ha già lanciato delle campagne di aiuto e sostegno alle vittime del Revenge Porn. Al di là della sua efficacia, questo strumento può essere un boomerang, visto che per funzionare bisogna condividere immagini molto intime e private in un social network.
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