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Bicarbonato usato per curare tumori: Medico accusato di omicidio colposo

Da Redazione

Gennaio 16, 2018

Bicarbonato usato per curare tumori: Medico accusato di omicidio colposo
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Viene quasi da dire che al giorno d’oggi non ci si può fidare più nemmeno di coloro che si fanno chiamare medici. C’è dell’incredibile nella storia di un medico che prometteva di curare il tumore attraverso il bicarbonato.

La condanna al medico che “curava” il cancro col bicarbonato

Il “medico” che usava un trattamento a base di bicarbonato è stato condannato. Le dosi non solo risultavano completamente inefficaci, ma hanno portato anche al decesso di un paziente di 27 anni.

La pesante condanna è di 5 anni e 6 mesi di reclusione a carico di Tullio Simoncini, medico non più iscritto all’albo, perché accusato dal pm Giovanni Nostro del reato di omicidio colposo ed esercizio abusivo della professione medica.
Due anni di condanna dovrà scontarli anche il collaboratore del dottore ritenuto colpevole solidalmente del decesso.

La storia della cura “miracolosa”

La storia risale al 2012 quando un ragazzo di Catania scoprica di essere affetto da una neoplasia cerebrale. La notizia porta il giovane e la sua famiglia ad andare alla ricerca di una strada alternativa che potesse fargli il miracolo.

Tramite una ricerca su Internet, veniva individuato il medico che lavorava in Albania all’interno dell’Universal Hospital Group di Tirana che aveva la soluzione al tumore. Cosí il giovane vola a Tirana e si fa visitare da Simoncini, il quale decide per un trattamento a base di bicarbonato, evidenziando che con tale tipo di terapia, vietata in Italia, il paziente godeva addirittura del 70% di probabilità di guarigione con controindicazioni e rischi irrisori.

Senza pensarci due volte il giovane catanese si è sottoposto alla particolare terapia fermamente certo da quanto gli aveva promesso l’imputato. Ma il ragazzo invece di guarire ha avuto un peggioramento di salute evidente. Anzi  a distanza di tre giorni dalla prima iniezione endovenosa perse la vita a causa di un «arresto cardio-respiratorio conseguente a gravissima alcalosi metabolica da somministrazione endoarteriosa di bicarbonato di sodio».

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