Celiachia, aumentano i casi ma più di 400 mila persona ignorano di esserne affetti
Da Redazione
Gennaio 22, 2018
I dati parlano chiaro: la celiachia in Italia è in aumento. E non tutti sanno di esserne affetti. Pare infatti che nel 2016 sono stati circa 16.000 in più i casi rispetto all’anno precedente. In totale si contano che siano 408.000 i celiaci non ancora diagnosticati nel nostro Paese.
Celiachia: patologia del secolo
Le statistiche fatte su questa patologia parlano di crescita considerevole. Già nel 2016 il numero complessivo delle nuove diagnosi è stato di 15.569, oltre 5.000 patologie attestate in più rispetto all’anno prima.
Ciò che preoccupa però è che sono tanti gli italiani a non sapere di essere malati, in un ammontare medio di 407.467.
Dopo circa dodici mesi dall’entrata in vigore del nuovo protocollo diagnostico, il ministero ha affermato che “emerge un incremento delle diagnosi più spinto, forse favorito dalla maggiore sensibilizzazione dei cittadini ma anche dai nuovi indirizzi scientifici“.
Patologia e celiaci: occorre attuare il Protocollo Diagnostico
La celiachia è una patologia infiammatoria permanente in cui il soggetto non può assumere il glutine nella dieta. Ormai definita come malattia cronica, essa si presenta in soggetti geneticamente predisposti e ne è affetta ormai circa l’1% della popolazione.
Al livello assistenziale, i celiaci godono del diritto all’erogazione gratuita dei prodotti senza glutine previamente formulati, con un tetto di spesa mensile che cambia a seconda dell’ età. Nel 2015, il Servizio sanitario ha avuto delle uscite economiche di circa 270 milioni di euro per permettere la distribuzione degli alimenti senza glutine.
Al momento, stando alle parole del direttore generale dell’Associazione italiana celiachia, Caterina Pilo c’è bisogno di “dare piena attuazione al Protocollo diagnostico individuando sul territorio i presidi per la diagnosi, dando così le stesse opportunità ai cittadini; consentire l’acquisto di prodotti senza glutine erogabili non solo nelle farmacie ma anche nella Grande distribuzione; permettere ai celiaci l’acquisto dei prodotti in esenzione anche al di fuori della propria regione”.
Il problema, tuttavia, è che tuttora, si ha più possibilità di ricevere una diagnosi di celiachia in base alla regione di provenienza, mentre i pazienti dovrebbero godere dei medesimi diritti in tutta l’Italia.
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