Elezioni politiche 2018 come si vota, orari seggi e istruzioni per evitare voto nullo
Da Redazione
Febbraio 20, 2018
Elezioni politiche 4 marzo 2018, come si vota col Rosatellum e cosa evitare assolutamente per l’annulamento del voto, orari di apertura e chiusura dei seggi e cosa si vota.
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Indicazioni orari e modalità di voto elezioni politiche 2018
Manca meno di un mese alle elezioni del 4 marzo 2018, tappa cruciale per la politica italiana. Gli orari di apertura e chiusura dei seggi alle prossime elezioni politiche saranno i seguenti: inizio voto alle 7.00, fine alle 23.00. L’orario è stabilito per legge e sarà uguale in tutte le sedi in cui si andrà a votare. Per conoscere il nome della lista vincente, si dovrà aspettare presumibilmente alla prima mattina di lunedì 5 marzo. In vista delle ormai imminenti elezioni politiche del 4 marzo, il Ministero degli Interni ha diffuso i “fac simile” delle schede elettorali che i cittadini avranno in mano dentro la cabina elettorale. Le schede sono due, visto che si vota per il rinnovo delle Camere: si avrà una rosa per la Camera dei Deputati e una gialla inerente al Senato della Repubblica. Quest’ultima in particolare verrà consegnata solamente ai cittadini che avranno, al momento della votazione, compiuto almeno 25 anni. La modalità di voto è identica fra le due schede. Queste elezioni saranno ricordate perché le prime in cui si vota con il nuovo sistema elettorale del Rosatellum, e per l’elettore è molto facile commettere errori, rendendo così nulla la scheda. Per questo vale la pena ricordare esattamente come si vota e soprattutto cosa non fare per rendere il proprio voto valido.
Elezioni politiche 4 marzo 2018, i voti ammessi
Piccola premessa: si vota con un sistema misto prevalentemente proporzionale, e che non è previsto alcun premio di maggioranza predefinito per una lista o coalizione che superi una certa soglia. Ci sarà uno sbarramento identico fra Camera e Senato, fissato al 3% su base nazionale per tutte le liste e, sotto tale soglia, nessun candidato di quella determinata lista verrà eletto. Per quanto riguarda le sole liste fra loro coalizzate, se una di esse dovesse superare l’1%, tali voti verranno considerati validi per il resto della coalizione e quindi distribuiti sulle altre liste alleate che avranno superato il 3%; in caso contrario, saranno voti persi. Per evitare qualsiasi rischio di errore che potrebbe costare l’annullamento del voto, la cosa più semplice che l’elettore può fare è limitarsi a tracciare un segno sul simbolo prescelto: così facendo il voto sarà valido per quella lista nel proporzionale e automaticamente trasferito anche sul relativo candidato uninominale. Sono considerati voti validi anche tracciare due segni, uno appunto su un simbolo e uno sul nome del candidato uninominale collegato, il cui nome è scritto nel riquadro sovrastante: quest’ultimo segno è di fatto superfluo, poiché ribadisce un qualcosa di fatto scontato, ma comunque la votazione è ammessa. Sarà inoltre possibile tracciare una croce soltanto sul nome del candidato uninominale. In questo caso, il voto vale ovviamente per quest’ultimo e poi viene trasferito anche alle liste collegate, proporzionalmente in base ai voti ottenuti.
Cosa evitare per non annullare il voto
Ci sono però diverse situazioni vietate che potrebbero comportare l’annullamento del voto. Sarà annullata qualsiasi scheda che riporterà più di due segni: tracciando quindi tre o più croci si è certi che il proprio voto non avrà alcun valore. Per quanto riguarda le elezioni politiche 2018, è vietato il voto disgiunto. Questo significa che qualora l’elettore tracciasse una croce su un simbolo e un’altra sul nome di un candidato uninominale di un’altra coalizione, l’intera scheda verrà considerata nulla. Scheda nulla anche nel caso in cui l’elettore dovesse tracciare una croce su un simbolo e un’altra su uno dei nomi dei singoli candidati della medesima lista, quindi nel riquadro immediatamente a fianco. Questi ultimi due divieti, che valgono esclusivamente per le elezioni politiche 2018, non valgono per le elezioni regionali in Lazio e in Lombardia e neanche per le elezioni amministrative.
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