Leucemia, messo in atto un test che avverte se c’è il rischio ricadute
Da Redazione
Marzo 06, 2018
Un team di ricercatori del Centro di ricerca Matilde Tettamanti, in collaborazione con l’Università americana di Stanford ha deciso di compiere uno studio per poter mettere a punto un test in grado di intercettare le cellule della leucemia linfoblastica acuta. In particolar modo il test dovrebbe evidenziare se sono presenti cellule responsabili delle ricadute, con l’idea di distruggerle fin dall’inizio, con trattamenti più aggressivi. A questo hanno lavorato
Leucemia e cure, una tecnologia innovativa
Jolanda Sarno, primo autore, insieme a Zinaida Good, del lavoro appena pubblicato su Nature Medicine sostiene che «Nel nostro studio abbiamo confrontato le cellule leucemiche della leucemia linfoblastica acuta di tipo B con la loro controparte sana, individuando i profili di entrambe. Poi abbiamo analizzato questi profili mettendoli a confronto con quelli di pazienti ricaduti e non ricaduti. Abbiamo così scoperto quali sono le caratteristiche delle cellule leucemiche che più facilmente le rendono capaci di far riemergere la malattia, nonostante i trattamenti».
Il team ha utilizzato, per far questo, una tecnologia innovativa, la citometria di massa, che consente di analizzare decine di parametri biologici e funzionali di ogni cellula con il sistema di “machine learning”, cioè di apprendimento automatico, per il confronto fra cellule.
La ricerca, che è stata sostenuta anche da Airc, potrebbe portare il medico a predire il rischio di ricaduta e decidere la terapia più adatta per contrastarlo.
Leucemia, peggiore tra i tumori rari
La leucemia linfoblastica acuta è un tumore del sangue che nasce dai linfociti (un tipo particolare di globuli bianchi, in questo caso si tratta dei linfociti B) presenti nel midollo osseo e si caratterizza per un accumulo di queste cellule nel sangue, nel midollo osseo e in altri organi.
Il termine acuta c’è perché siamo davanti una patologia che progredisce rapidamente. Si tratta di un tumore relativamente raro che si manifesta soprattutto età pediatrica: rappresenta l’80 per cento di tutte le leucemie e circa il 25 per cento di tutti i cancri diagnosticati fra zero e 14 anni.
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