Farmaco epatite C: nuova cura che agisce in sole 8 settimane
Da Redazione
Marzo 14, 2018
E’ possibile combattere l’epatite C in sole otto settimane? Sì,. Questo è possibile con il nuovo farmaco, chiamato Maviret, che già circola nei centri pubblici e nei reparti degli ospedali, di infettivologia, epatologia e medicina interna.
Epatite C, nuovo farmaco, qual è l’obiettivo?
Lo scopo è quello di raggiungere la sensibilizzazione della popolazione con quattro appuntamenti nazionali. Il primo si è aperto oggi 14 Marzo presso l’Hotel Garden di Siena e nelle settimane a seguire ci sarà uno specifico calendario da rispettare: venerdì 23 marzo a Venezia presso Scuola Grande San Giovanni Evangelista; mercoledì 28 marzo a Roma presso Hotel Donna Camilla Savelli; mercoledì 4 aprile a Palermo presso Grand Hotel Piazza Borsa.
Il Prof. Giovanni Di Perri, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Università degli Studi di Torino ha spiegato che “La precedente terapia, in parte iniettiva, durava molto più a lungo, dai 6 ai 12 mesi, e aveva un risultato di successo che si aggirava attorno al 45%. Oggi, con i recenti risultati, si pretende di superare il 95% viste le caratteristiche di potenza, affidabilità, tollerabilità e facilità di assunzione della terapia disponibile. Oggi la stessa spesa per ogni singolo trattamento è scesa al di sotto del precedente trattamento, assai più fallace, di 3-4 anni fa”.
Nuovo farmaco Epatite C, due forme di terapia
Il farmaco in questione, il Maviret, è riuscito già ad ottenere la rimborsabilità da AIFA, realizzando due forme di terapia, che agiscono su tutti i genotipi circolanti di epatite C e che debellano il virus in 2 o 3 mesi, in base alla presenza o meno di cirrosi o di specifici genotipi virali.
Con questa cura di 2 mesi si può quindi eradicare in maniera definitiva il virus dal corpo umano; ciò si distingue dal concetto di eliminazione, per cui mediante le terapie dei singoli si può togliere definitivamente l’infezione dalla nostra società.
In questo caso, si parte dall’eradicazione a livello individuale, ma lo scopo del progetto è di eliminare l’infezione dalla popolazione, nella speranza che il virus che non vada più ad intaccare le persone.
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