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Fusione nucleare, si sogna di raggiungerla con un supercomputer

Da Redazione

Marzo 19, 2018

Fusione nucleare, si sogna di raggiungerla con un supercomputer
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Il Giappone vuole raggiungere la fusione nucleare e lo vuol fare selezionando il supercomputer Cray XC50 con una potenza di picco di oltre 4 petaflops.

Il nuovo sistema, installato presso il Rokkasho Fusion Institute e richiesto dal National Institutes for Quantum and Radiological Science and Technology (QST), sarà ideato entro l’anno e offrirà una potenza di oltre due volte più grande rispetto al sistema precedente Helios.

Fusione nucleare, cosa prospetta il supercomputer

Helios era già usato per un progetto di ricerca allargato tra lo European Atomic Energy Community (Euratom) e il Giappone. Il nuovo supercomputer sarà un complemento al progetto ITER, collaborazione mondiale fatta per dimostrare la fattibilità scientifica della fusione come fonte di energia sostenibile e pulita.

QST fornirà a più di 1000 ricercatori europei e giapponesi la potenza di calcolo utile per eseguire calcoli difficili sulla fisica del plasma (turbolenza, ecc.) come parte del progetto ITER.

Fusione nucleare, quanto siamo vicini?

Non è chiaro al momento che nome avrà il supercomputer nipponico, né quali potranno essere le specifiche hardware finali, ma si dice ci sia la presenza di CPU Xeon Skylake e un migliaio di nodi dual-socket. Non è chiaro se saranno aggiunte schede video Nvidia Tesla come nel supercomputer XC50 più potente oggi, il Piz Daint installato in Svizzera, capace di offrire una potenza di 25 petaflops.

L’energia da fusione è ancora distante, con il primo reattore al plasma del progetto ITER operativo non prima del 2035. Si parla inoltre di costi che superano i miliardi di dollari, ma come scritto poco tempo fa la promessa dietro questa forma di energia è enorme: è infatti una fonte di energia a zero emissioni e senza combustione. Quel che andrebbe bene contro il riscaldamento climatico. Il problema è che sino ad ora ogni esperimento è andato in deficit energetico, ossia ha prodotto energia inferiore a quella usata per consentire la fusione.

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