Gamberi “anticoncezionali”: arriva il sostituto contraccettivo della pillola
Da Redazione
Marzo 30, 2018
Arrivano i gamberi anticoncezionali: beh, una nuova scoperta scientifica che porterà alla produzione di un farmaco più green che rispetta la salute della donna, senza incidere negativamente con la produzione di ormoni.
Gamberi anticoncezionali, lo studio
Sarà questo, un medicinale che non avrà gravi effetti collaterali, e rappresenterà un nuovo metodo contraccettivo, di certo presto disponibile sul mercato, ricavato dai crostacei. Tutto ciò sarà possibile grazie alla scoperta dei ricercatori del Kth Royal Institute of Technology di Stoccolma. L’idea dei ricercatori svedesi infatti è quella di usare una sostanza contenuta nei gusci esterni dei granchi, gamberi e aragoste: il chitosano.
Thomas Crouzer, ricercatore del Kth Royal Institute of Technology, ha spiegato che «Otteniamo un contraccettivo che non si basa sugli ormoni e che non ha effetti collaterali. Il punto di partenza per noi è stato quello di considerare le mucose come un materiale separato con cui si può lavorare e modificare. Per fare ciò, bisogna comprendere le funzioni della mucosa, compresa quella di barriera che blocca i batteri e i virus permettendo l’attraversamento di ossigeno o sostanze nutritive».
Il suo team di ricerca è riuscito a trovare nel chitosano lo strumento per evitare allo sperma di entrare a fondo e fecondare l’ovulo. Il 100% di materiale usato è a base biologica e il motivo per cui non produce effetti collaterali indesiderati è dovuto al fatto che incide nella mutazione solo dello strato di muco superficiale, come accade nel trattamento delle ulcere nelle mucose e le malattie infiammatorie dell’intestino.
Gamberi anticoncezionali: come funzionano
Dai risultati è venuto fuori che il polimero è stato in grado di stoppare la diffusione dei polimeri destrani e di una proteina attraverso i gel mucosi. Quando la barriera mucosa non è funzionante al meglio, può manifestarsi l’infiammazione. Inoltre, a livello della cervice, la barriera mucosa che generalmente è impenetrabile, nel periodo dell’ovulazione consente allo sperma di penetrare e fecondare l’ovulo. «Il materiale polimerico può chiudere questa possibilità. In questo modo, otteniamo un contraccettivo che non si basa sugli ormoni e non ha effetti collaterali».
Per il chitosano i ricercatori pensano di somministrarlo attraverso una capsula vaginale che modifica lo strato di muco che si trova in superficie. In questo modo si crea una sorta di barriera che ne impedirebbe la fecondazione.
Ma non solo: il prodotto consentirà anche di cambiare la lubrificazione e l’idratazione della mucosa vaginale. Gli esiti, pubblicati su Biomacromolecules dell’American Chemical Society, fanno ben sperare di produrre e commercializzare di un prodotto meno invasivo e pericoloso per la salute della donna.
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