Giuseppe Conte premier: dubbi sul caso Stamina
Da Redazione
Maggio 22, 2018
Lega e M5S hanno indicato Giuseppe Conte come premier. Il nome non è nuovo, Conte ha assistito la famiglia di Sofia, la bambina sottoposta al trattamento Stamina. Il caso venne affrontato dalla trasmissione Le Iene.
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Luigi Di Maio e Matteo Salvini: accordo sul nome
Il prossimo presidente del Consiglio potrebbe essere Giuseppe Conte. Il presidente della Repubblica Mattarella scioglierà domani la riserva. Immediatamente sul web è partita la caccia al curriculum di Giuseppe Conte, tra studi a New York non confermati dalla segreteria dell’Università e corsi di perfezionamento in giro per il mondo, c’è una vicenda che getta delle ombre su Giuseppe Conte ed è il caso Stamina. A parlarne il quotidiano online Il Post che ha ricostruito la vicenda.
Giuseppe Conte avvocato di Caterica Ceccuti
Nel 2013 Conte ha assistito la famiglia delle piccola Sofia. La bambina, il cui caso è stato affrontato da Le Iene, era affetta da una malattia neurodegenerativa che porta alla morte. Quello di Sofia è noto anche come il caso Stamina. I genitori sostenevano che il trattamento con le cellule staminali poteva migliorare le condizioni di salute della piccola. Davide Vannoni, promotore del trattamento è stato sottoposto ha diversi processi che si sono conclusi con il patteggiamento.
Giuseppe Conte ha lavorato ad un ricorso per ottenere il proseguimento del trattamento Stamina che non ha mai avuto riconoscimenti scientifici e su cui ci sono sempre stati dei dubbi per via delle manca di prove certe sulla sua efficacia. Conte era riuscito a velocizzare i tempi anche se un ricorso simile era stato presentato e rigettato dal Tribunale di Firenze, perché i genitori avevano cambiato residenza, stabilendosi a Livorno e rendendo possibile la presentazione di una nuova istanza.
Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle
Il M5S aveva già presentato l’avvocato Giuseppe Conte come futuro premier in campagna elettorale. Il movimento pentastellato si era schierato in passato a favore di Stamina, ritenendo che il metodo fosse efficace anche in assenza di prove scientifiche. La commissione del ministero della Salute bocciò il trattamento e Vannoni fu condannato per associazione a delinquere.
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