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Nave Diciotti: 16 migranti sono stati fatti sbarcare

Da Redazione

Agosto 25, 2018

Nave Diciotti: 16 migranti sono stati fatti sbarcare
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16 migranti (11 donne e 5 uomini) sono stati fatti sbarcare dalla Nave Diciotti. La decisione è stata presa dall’Ufficio di sanità marittima del porto di Catania, che ha ordinato lo sbarco immediato per via delle precarie condizioni di salute dei 16. Le donne hanno subito stupri nel porto di Libia, e riportano gravi traumi sia fisici che psicologici. Per quanto riguarda gli uomini, si sospettano casi di tubercolosi. Ieri il Garante dei detenuti aveva sottolineato anche la presenza di casi di scabbia: intanto gli ispettori sono saliti sulla Nave Diciotti e il clima si fa sempre più teso. Il PD tenta l’offensiva, mentre Salvini si scherma. 

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Gli ispettori sono saliti a bordo della Nave Diciotti

Il Garante dei detenuti ha sottolineato, ieri, la possibilità di casi di scabbia sulla nave. Oggi – invece – è stato dichiarato dall’Ufficio di sanità marittima del porto di Catania (che ha ordinato lo sbarco immediato dei 16 migranti) il sospetto di casi di tubercolosi. Per questo motivo, medici e ispettori sono saliti a bordo della Nave per valutare la situazione sanitaria dei migranti. L’ispezione è avvenuta con l’ok del ministero dell’interno.

«L’ispezione è stata attivata – ha spiegato Stefano Principato, presidente della sezione provinciale della Croce Rossasu richiesta del ministro della Sanità che ha chiesto un controllo sanitario. Ci sono alcuni casi di scabbia e altre patologie diagnosticate, ma sono trattate bene anche perché a bordo della Diciotti c’è del personale qualificato. Come Croce Rossa abbiamo fornito kit igienici, felpe, pantaloni e materassini».  

Salvini continua a schermarsi, intanto Pappalardo lo denuncia

Le accuse aumentano, le denunce anche, ma Salvini non cambia ancora idea. Il ministro dell’interno fa sapere di essere tranquillo nonostante l’attacco di cui è il bersaglio degli ultimi giorni:  «Sono tranquillissimo e sto lavorando, con buone prospettive, a una soluzione positiva. Ogni denuncia è per me una medaglia al valore». 

Intanto, a proposito di denunce, è arrivata anche quella dell’ex generale Pappalardo, segretario del movimento “Noi Siciliani”. L’ex generale è salito sulla nave e ha deciso poi di sporgere denuncia al vicepremier per aver vietato lo sbarco dei migranti.

Il PD tenta l’offensiva social

Il PD, attraverso alcuni portavoce o nei suoi piani più alti, sta tentando l’offensiva social in queste ultime ore. Attraverso gli hashtag #fateliscendere, sono sempre più persone a chiedere a gran voce lo sbarco dei restanti migrandi sulla Nave Diciotti.

«#fateliscendere. Abbiate un sussulto di umanità, di rispetto della nostra Costituzione, delle leggi! Ponete fine al discredito dell’Italia che avete provocato!», ha scritto la senatrice Valeria Fedeli. Parole a cui si aggiungono quelle di Ernesto Magorno«Un nuovo giorno, una nuova ferita il comportamento del #governogialloverde sulla #Diciotti. L’Italia è isolata in Europa: un fallimento politico ma, soprattutto, un fallimento umano. Ora basta #fateliscendere». Non manca neanche l’attacco di Orfini, presidente del PD: «Forse Salvini non ha ancora capito che il ruolo del ministro dell’Interno non è commettere reati né commentare crimini sui social network, ma prevenirli».  

L’Unchr chiede lo sbarco dei migranti

Ultimo, in ordine di tempo, l’appello da parte dell’Unchr. Insieme a tutte le altre voci si aggiunge anche quella dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, che si è riferito anche all’Unione Europea per «offrire urgentemente posti di ricollocamento».

Queste le parole di Filippo Grandi«è giunto il momento di porre fine al botta e risposta che ha visto i Paesi competere in una corsa al ribasso su chi può assumersi la responsabilità minore per le persone soccorse in mare. È pericoloso e immorale mettere a rischio la vita dei rifugiati e dei richiedenti asilo, mentre gli Stati sono impegnati in un braccio di ferro politico per soluzioni a lungo termine».  

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