Assegno di mantenimento, la proposta per cancellarlo
Da Redazione
Settembre 10, 2018
L’assegno di mantenimento cambia e in Senato arriva la proposta per cancellarlo che è stata firmata dalla Lega. Il disegno di legge prevede doppio domicilio per i figli e obbliga i genitori alla mediazione ispirandosi al principio di “biogenitorialità perfetta”.
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Cos’è la biogenitorialità perfetta
Il leghista Simone Pillon ha firmato il disegno di legge sull’assegno di mantenimento che riscrive la legge del 2006 sull’affido condiviso dopo la separazione e il divorzio. Pillon non è un nome nuovo alle cronache nazionali perché ha ideato il Family Day, così come riporta il Corriere della Sera. L’iter legislativo del ddl Pillon inizia oggi, sono 735 le firme e tra queste spuntano anche nomi di parlamentari del Movimento Cinque Stelle. Il testo però fa discutere, se venisse approvato l’assegno di mantenimento sarebbe cancellato.
Cosa prevede il ddl Pillon
La riforma dell’affido condiviso in seguito a separazione e divorzio prevede alcuni punti fondamentali e in particolare la mediazione famigliare, una tappa obbligatoria per le coppie che hanno figli, inoltre c’è la possibilità di affido condiviso, mantenimento diretto e i provvedimenti per evitare alienazione ed estraniazione dei minori. Il leghista Pillon ha dichiarato: «Stop ai papà ridotti a padri-bancomat o a genitori della domenica».
Addio assegno di mantenimento
La relazione di accompagnamento del decreto legge Pillon spiega che, in caso di approvazione, saranno introdotte delle modifiche che metteranno al centro della discussione le decisioni per i figli da parte della famiglia e dei genitori. L’assegno di mantenimento al genitore “collocatario” sarà cancellato perché i figli hanno due case, doppio domicilio e tempo diviso equamente tra madre e padre, salvo diverse decisioni da parte degli ex coniugi. Quindi i figli, sempre secondo il ddl, devono trascorrere non meno di 12 giorni al mese (incluso il pernottamento) con la madre e il padre per garantire un rapporto equilibrato e continuativo. Per ottenere la separazione inoltre i coniugi con figli minori devono essere seguiti da un mediatore familiare, con incontri a pagamento sino ad un massimo di 6 mesi, per gestire questa fase delicata.
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