Sta per tornare il freddo, scegli un piumino ecologico
Da Redazione
Settembre 24, 2018
Un piumino che salva le oche: Save the Duck, il marchio di piumini animal free nato da una idea di Nicolas Bargi vende in Italia ed esporta alla grande anche all’estero, grazie alla tecnologia brevettata Plumtech. Ecco come funziona questa azienda etica e smart.
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Freddo in vista, arriva il piumino cruelty free
Save the Duck, in italiano salviamo le oche. Non è uno slogan, bensì un’azienda che si autodefinisce etica e smart, oltre che avere il pregio di essere rivolta al futuro. Un obiettivo che la moda sta seguendo in questi tempi recenti: un mondo completamente animal cruelty free. E sembra che i clienti stiano premiando questa linea di pensiero, grazie anche al prodotto di punta dell’azienda. Si tratta di un piumino che salva le oche.
Il piumino animal free è nato 7 anni fa grazie a Nicolas Bargi, il quale provine da una famiglia molto prestigiosa di imprenditori tessili. La piuma d’oca non fa parte di questo capo d’abbigliamento, ma come sostituire il suo tepore? Semplice, con la tecnologia Plumtech. Un materiale molto più caldo di quello dei pennuti, traspirante e leggerissimo.
Non ingombra e pare abbia un livello altissimo di traspirabilità, senza fare del male ad alcun essere vivente, volatile o meno. Gli uffici dell’azienda sono dislocati a Milano, in via Calabiana. L’idea è valida ed è piaciuta moltissimo agli organizzatori mondiali in difesa dei diritti degli animali. E si vede dai dati: infatti, l’esportazione dei prodotti ammonta al 50% del fatturato.
Del resto, al giorno d’oggi sono tantissimi i materiali che forniscono l’alternativa ecologica alle piume, anche in vista di allergie o altri problemi di sorta. Mais, bambù, e fibre vegetali possono far passare l’inverno al caldo senza per forza arrecare sofferenza agli animali, addirittura rispettando l’ambiente.
Caratteristiche giacca invernale Save the Duck
Sono tante le persone le quali, pur volendo tepore in inverno, esitano ad acquistare un piumino o una giacca invernale perché non sanno di quale materiale sia fatto. E, come se non bastasse, il mercato delle piume ha subito un colpo a causa del programma Report, in quanto ha evidenziato la crudeltà inaudita della spiumatura degli animali vivi. Una pratica dolorosa e spesso letale per questi poveri pennuti, i quali subiscono anche altre torture visto che hanno un fegato pregiato. Il dolore è simile a quello che proverebbero gli umani ad essere spellati vivi per quanto riguarda lo spiumaggio.
Soprattutto perché l’articolo 19 del Decreto Legislativo 146/2001 vieta la spiumatura di animali viventi. La legge, da come si è visto, non viene applicata e comunque rimane legale importare dall’estero in Italia le piume ottenute con questa orrenda pratica. Le vittime sono oche dai due mesi di vita in poi, in quanto le loro piume sono più morbide di quelle degli esemplari adulti.
Consumatore etico, alternative tessili ecologiche
Se molti considerano le piume degli accessori, per i pennuti invece sono indispensabili per l’animale. Con esse regolano la propria temperatura corporea. Al giorno d’oggi, è sempre più diffusa la consapevolezza che con tutte le nuove tecnologie, il maltrattamento o la sofferenza di un animale per il comfort umano sono due elementi totalmente inconcepibili. Il consumatore amico dell’ambiente fa attenzione agli inserti in pelliccia animale, con un occhio di riguardo all’etichetta per capire di che cosa è fatta l’imbottitura per una scelta cruelty free.
L’alternativa ecologica alle piume esiste e ha origini antichissime: un tempo, i materassi venivano riempiti con le foglie del mais, ovvero gli scarti agricoli. Un bel modo di riciclare i rifiuti e proprio dalle pannocchie si ottiene il PLA, fibra biodegradabile e molto morbida. Si può combinare con l’aloe per una protezione ulteriore da batteri e funghi. Inoltre, è un materiale anallergico e si lava tranquillamente in lavatrice a temperature medio-alte.
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