Matrimoni gay, referendum Romania fallito

Il 6 e 7 ottobre la Romania ha votato per la modifica della costituzione e impedire lo svolgimento delle nozze tra coppie omosessuali ma non è stato raggiunto il quorum del 30% e il referendum è fallito.

Affluenza del 20,41 per cento

I referendum non falliscono solo in Italia ma anche nel resto del mondo. In Romania si è svolta la consultazione contro le nozze gay. Con il referendum si chiedeva di inserire la clausola nella Carta Costituzionale per celebrare i matrimoni solo tra uomo e donna impedendo alle persone dello stesso stesso di sposarsi. Al momento le coppie gay non sono riconosciute e non sono proibite dalla costituzione, la definizione adottata è “unione tra coniugi”. Il referendum però è stato un vero e proprio flop, il quorum necessario per rendere valida la consultazione era del 30% ma l’affluenza si è attestata al 20,41%. I gruppi ultraconservatori e la chiesa cattolica ortodossa avevano invitato alla partecipazione.

Comunità Lgbtq della Romania soddisfatte

I risultati del referendum contro i matrimoni gay in Romania stanno facendo il giro del mondo. Nel Paese però le comunità Lgbtq hanno tirato una vero e proprio sospiro di sollievo. La campagna elettorale era stata infuocata con diversi episodi di hate speech e omofobia che sono stati denunciati alle autorità. Il giornalista Pierre Haski, ha riferito che Romania Libera, uno dei principali quotidiani del Paese ha pubblicato la foto di un soldato nazista che indossa l’uniforme nera, accompagnata da questo titolo: «Nuovo ordine lgbt». Non finisce qui, alcune mail inviate come fossero catene di Sant’Antonio avvisavano i rumeni che in caso di approvazione del matrimonio gay, le coppie omosessuali avrebbero rubato i bambini di quelle etero. La Romania è uno dei pochi paesi dell’UE dove la maggioranza prevede matrimonio o unione civile e non riconosce unioni all’estero. La Corte di Giustizia Europea monitora l’andamento del Paese che è ancora influenzato dalla Chiesa Ortodossa.