Quanto costa oggi diventare genitori
Da Redazione
Novembre 12, 2018
Quantificare il costo derivante dalla scelta di diventare genitori è una valutazione da prendere in considerazione non proprio alla lettera, perché è molto difficile fornire valori certi e definiti. In una stima del 2016 di Federconsumatori risulta che per crescere un figlio fino al diciottesimo anno di età una famiglia spende da un minimo di 113mila euro ad un tetto di 271mila euro (in media) a seconda del reddito.
Tutto dipende da numerose variabili ma possiamo comunque guidarti in una stima complessiva per il primo anno di vita che oscilla da cinquemila a quindicimila euro. In questa guida, quindi, ti aiuteremo a considerare tutte le spese da sostenere e come organizzarti per gestirle al meglio.
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Dividiamo e ordiniamo prima tutti i bisogni primari del bambino
Ogni bambino ha gli stessi bisogni. Possiamo organizzarli in aree in cui inserire le varie voci di spesa per poi valutare le scelte d’acquisto che reputiamo migliori. Alcune spese saranno cicliche, altre saranno affrontate una sola volta. Bisogna tener presente anche questo fattore. Se i bambini in arrivo sono più di uno, bisogna moltiplicare il tutto per ogni nascituro.
Acquisti prima della nascita
In questa lista dovrai far rientrare tutti gli accessori di cui dovrai dotarti prima che nasca, considerando anche le spese che riguardano la gravidanza. Pensa per esempio a culla, ovetto, passeggino, lettino, fasciatoio, bagnetto ecc… Alcune cose conviene pianificarle prima che diventino necessarie, come il seggiolone che subentra dal sesto mese di vita. La scelta del seggiolone migliore la puoi fare affidandoti all’accuratezza del portale SeggiolonePappa.it, dove trovi un supporto davvero utile all’acquisto del migliore seggiolone per il tuo bambino.
Alimentazione e igiene
Questa voce di spesa comprende molti prodotti che acquisterai ciclicamente come gli ingredienti per nutrirlo o per prenderti cura della sua igiene. Rientrano in questa area i prodotti e le suppellettili per lo svezzamento oltre a detergenti, pomate, salviette e pannoloni. Questi beni vengono consumati quotidianamente, quindi è consigliabile dotarsi di scorte di lungo periodo godendo del risparmio rispetto all’acquisto al dettaglio. Molte mamme si organizzano in gruppi di acquisto e “stanno bene” anche per un mese senza doversi recare continuamente in negozio. Se però si preferisce far da sé è bene tenere a mente le seguenti considerazioni per stimare la spesa totale, almeno del primo anno di vita:
-Un bambino consuma dai 2 ai 5 pannolini al giorno.
-Un detergente dura dai 7 ai 20 giorni.
-Un pacco di salviette umidificate può durare dai 5 agli 8 giorni.
-Nella prima fase di vita, se l’allattamento sarà artificiale, il bambino mangia ogni 3 ore.
-Dal sesto mese in poi subentrano le pappe e lo svezzamento che richiedono l’acquisto di beni alimentari freschi e di stagione.
Alcune di queste voci sono programmabili, altre un po’ meno, come l’alimentazione. Non è possibile sapere cosa mangerà il bimbo dal sesto mese di vita in poi, salvo conoscere le regole generali con cui andrebbe alimentato correttamente. Il nostro consiglio è quello di prediligere frutta e verdura a chilometro zero e di evitare troppe pappe pronte perché il risparmio di tempo, salute e denaro è garantito. Senza voler scendere troppo in particolari, lessare una zucchina e aggiungere della tapioca ti da la certezza di sapere cosa hai utilizzato per la preparazione. Lo stesso piatto precotto potrebbe contenere una miriade di ingredienti inutili e dannosi e costare il doppio. Le pappe possono essere preparate tutte insieme per poi congelarle ed utilizzarle all’occorrenza. Sarà un duro lavoro all’inizio ma ripagherà con il tempo.
Vestiario, educazione e gioco
In questa lista dovrai considerare tutto ciò che rientra nei beni che serviranno al tuo bambino per vestirlo, intrattenerlo ed educarlo. In questa lista spesso la spesa è attenuata dai doni di parenti e amici che si prodigano per l’arrivo del nascituro. Considera che nel primo anno crescono molto in fretta e ciò che indossa o con cui gioca oggi potrebbe andare bene anche solo per due settimane. Fai attenzione a calibrare i cambi stagionali. Questi non funzionano come per noi adulti che, durante l’anno, possiamo ingrassare o dimagrire ma non cresciamo in altezza o in ossatura. Per questo possiamo continuare a indossare un cappotto invernale anche per molti anni di fila. Diversamente i bambini piccoli crescono a vista d’occhio e ritrovarsi con abiti oramai troppo piccoli ma mai usati è una cosa che accade spesso, anche alle mamme più certosine.
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