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Lotta al Coronavirus: si analizza anche l’antivirale Avigan

Da Redazione

Marzo 23, 2020

Lotta al Coronavirus: si analizza anche l’antivirale Avigan
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Esiste una duplice battaglia in atto, contro il Coronavirus. Che non riguarda ovviamente soltanto l’Italia ma tutte quelle nazioni che stanno vivendo all’ombra di questa pandemia, e dunque gran parte del mondo. Se da una parte c’è la lotta in prima linea, quella a cui sono chiamate tutte le forze mediche con il prezioso e lodevole lavoro quotidiano all’interno degli ospedali, bisogna considerare anche gli sforzi paralleli.

Anche questi sono ovviamente concentrati nel settore medico e sanitario, ma hanno a che fare con l’estirpazione del virus: la ricerca di un vaccino o, nel frattempo, di un farmaco che funga da antidoto. E proprio nella seconda direzione si sta in queste ultime ore valutando una nuova opzione, quella rappresentata dal Favipiravir, commercialmente chiamato anche Avigan. Andiamo a vedere di cosa si tratta e qual è la situazione.

Avigan contro il Coronavirus? La situazione

Il medicinale è utilizzato in Giappone, dove è autorizzato dal marzo 2014, per curare alcune forme di influenza causate da virus influenzali nuovi o riemergenti: si tratta però di una soluzione che potremmo definire alternativa, che viene utilizzata soltanto nel caso in cui gli altri antivirali si rivelino inefficaci. Qual è il vero limite perchè questo venga utilizzato anche in Italia? Che il farmaco ad oggi non è autorizzato, né in Europa né negli Stati Uniti.

Questo, perchè non esistono prove della sua efficacia. E, nel caso specifico, non ci sono studi clinici pubblicati relativi al suo funzionamento ed alla sua sicurezza nel trattamento della malattia Covid-19. Ad ogni modo Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, ha annunciato di volerlo sperimentare al più presto possibile anche all’interno del territorio della sua Regione.

Da qui, la pronta risposta dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), che non ha chiuso le porte alla possibilità: verrà anzi avviata una attenta valutazione sul medicinale, con l’analisi e la definizione di un nuovo trial clinico apposito. Una ricerca quindi parallela a quella dell’Ema (Agenzia per i medicinali europea) che, lo ricordiamo, sta valutando nel frattempo 20 nuovi farmaci e 35 vaccini per arrivare quanto prima ad una soluzione.

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