Giornata mondiale contro l’omotransfobia: che cos’é e perché si celebra il 17 maggio?
Da Redazione
Maggio 17, 2022
Una delle giornate più importanti che siano presenti in un calendario è sicuramente il 17 maggio, in cui si celebra la Giornata mondiale contro l’omotransfobia. Si tratta di un momento importantissimo di riflessione, celebrazione e azione; la data è stata scelta in modo simbolico per ricordare il momento in cui, ufficialmente, fu presa la decisione di eliminare l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali e, a distanza di anni, la situazione non appare migliorata per alcune realtà sociali in cui non esiste ancora una legge che tuteli omosessuali, bisessuali e transessuali.
Giornata mondiale contro l’omotransfobia: perché si celebra il 17 maggio?
Per capire perché la Giornata mondiale contro l’omotransfobia si celebra il 17 maggio bisogna considerare gli antecedenti storici che hanno portato alla scelta di questa data. In occasione del 17 maggio del 1990 l’Organizzazione mondiale della sanità eliminò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, per quanto il provvedimento effettivo ci fu soltanto a distanza di anni, in virtù dell’operatività della decisione effettuata da parte del Diagnostic and statistical manual of mental disorders (Dsm) del 1994.
L’iniziativa della Giornata mondiale contro l’omotransfobia c’è stata grazie a Louis-Georges Tin, curatore del “Dictionnaire de l’homophobie”, che ha deciso di far nascere una giornata di questo genere per permettere una maggiore sensibilizzazione sul tema che sembra essere ancora lontano dalla coscienza collettiva di numerose culture e paesi.
Giornata mondiale contro l’omotransfobia: quando è nata?
La Giornata mondiale contro l’omotransfobia è nata ufficialmente il 2004, per volere del Comitato Internazionale per la Giornata contro l’Omofobia e la Transfobia. Si tratta di una decisione che ha comportato, in occasione di ogni anno, manifestazioni, azioni ed eventi previsti per aumentare – quanto più possibile – la sensibilizzazione a proposito del tema.
Del 2007, invece, è la “Risoluzione del Parlamento europeo sull’omofobia in Europa”, che invita tutti gli stati membri a realizzare una legge o un impianto normativo in grado di contrastare il fenomeno discriminatorio nei confronti dell’omofobia, aumentando la tutela e la garanzia dei diritti per omosessuali, bisessuali e transessuali. L’Italia è uno dei pochi paesi che non ancora presenta una legge ad hoc, e se ne avvertono le conseguenze: secondo i dati del Gay Center, circa 50 persone al giorno sono vittime di discriminazione, un dato aumentato particolarmente nel periodo di Covid-19 in cui alcune persone sono state costrette a vivere con genitori o coinquilini omofobi.
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