Sanremo 2023, monologo di Roberto Benigni: Mattarella si commuove
Da Redazione
Febbraio 08, 2023
Il monologo di Roberto Benigni sulla Costituzione italiana commuove il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la prima volta a Sanremo.
Sanremo 2023, monologo di Roberto Benigni: Mattarella si commuove
In occasione dei 75 anni della Costituzione della Repubblica, l’attore e regista premio Oscar Roberto Benigni ha intrattenuto il pubblico del Teatro Ariston con un monologo coinvolgente, com’è nel suo stile.
Brillante, energico, originale, Roberto Benigni non si smentisce: parla dell’importanza della musica e definisce la Costituzione ad un’opera d’arte, all’incipit della canzone più celebre del Festival di Sanremo, “Volare” di Domenico Modugno: “penso che un sogno così non ritorni mai più”.
Benigni sottolinea che la nostra Costituzione è sempreverde, scritta 75 anni fa resta e resterà valida sempre, in quanto sancisce principi, diritti e doveri che non tramonteranno mai e che devono sempre essere tutelati.
“La Costituzione è stata scritta ma bisogna farla entrare in vigore ogni giorno. Mi potete dire: “È un ideale, è una chimera, è un sogno”. Sì, però abbiamo un vantaggio: i nostri padri e le nostre madri costituenti ci hanno tracciato la strada, ci hanno mostrato il cammino, ci hanno fatto vedere la via, hanno fatto tutto loro e a noi hanno lasciato una sola cosa da fare: far diventare questo sogno realtà“.
Il Presidente Sergio Mattarella era al Teatro Ariston di Sanremo, segnando la prima volta in cui un capo di Stato ha preso parte al Festival. Roberto Benigni si è più volte rivolto a lui durante il suo monologo.
Un passaggio del monologo di Benigni ha commosso il Presidente Mattarella: nell’atto di omaggiare i padri costituenti Roberto Benigni ha affermato che: “Tra questi c’era Bernardo Mattarella, il padre del Presidente, al quale va il nostro applauso. Lei e la Costituzione avete avuto lo stesso padre, possiamo dire che la Costituzione è sua sorella”.
Articolo 21 della Costituzione spiegato da Roberto Benigni
Roberto Benigni menziona nello specifico due articoli: l’articolo 11 per cui “l’Italia ripudia la guerra”; e l’articolo 21, che sancisce “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”, su quest’ultimo si sofferma in modo particolare, definendolo “architrave e pilastro di tutte le libertà dell’uomo”.
“Il mio articolo preferito, non potete sapere quanto gli voglio bene, è l’articolo 21, scritto con un linguaggio così semplice e bello che sembra scritto da un bambino”, ha detto Benigni, “prima della Costituzione, durante il ventennio fascista, non si poteva pensare liberamente, non si sarebbe potuto fare neanche il Festival di Sanremo, perché c’era una canzone sola, sempre la stessa, la propaganda, il duce, la guerra, l’esercito, il partito, il potere“, l’articolo 21 “ci ha liberati dall’obbligo di avere paura”.
Benigni ricorda che ci sono “Paesi molto vicini a noi” nei quali “gli oppositori che pensano liberamente vengono incarcerati, avvelenati o spariscono fisicamente solo perché mostrano il volto e i capelli o perché ballano o cantano o parlano”.
L’attore conclude ribadendo che “l’unica maniera di fare qualcosa di utile per il futuro è avere il passato sempre presente e ricordarci sempre una cosa: che tutto ciò che abbiamo ci può venire tolto da un momento all’altro“.
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