Allarme Bancari: 17.500 esuberi in 7 mesi
Da Redazione
Luglio 23, 2017
C’era un tempo l’impiega sicuro in Banca, ora il posto fisso non esiste nemmeno più nelle banche, anzi, quelle di maggior dimensione sono quelle maggiormente colpite sotto l’aspetto occupazionale. La First-Cisl denuncia che solo negli scorsi 7 mesi sono stati definiti oltre 17.500 esuberi nel settore bancario, “ è stata definita un’ecatombe occupazionale” dal segretario generale Romani.
Questa situazione rappresenta un costo di oltre due miliardi, senza contare gli esuberi definiti per Intesa San Paolo nella vicenda che interessa il salvataggio di Popolare di Vicenza e Veneto Banca che vede un impegno dello Stato pari a 1,2 miliardi di Euro. Solo per il Gruppo Unicredit si contano 3.900 dipendenti usciti dal loro posto di lavoro. Probabilmente ci siamo tutti abituati ai grandi numeri ma non si parla di noccioline, tra il costo per i 17.500 esuberi già definiti e gli altri di Intesa, sostenuti da latri 1,2 miliardi, parliamo di 3,2 miliardi di Euro, un’entità simile alla manovra correttiva di primavera imposta all’Italia dall’UE.
Qualcuno può immaginare quante cose si potrebbero realizzare con una simile somma? E tutti gli esuberi? Quasi 20.000 persone fuori dal posto di lavoro è una quantità enorme e sicuramente non finirà con questo: tra riorganizzazioni ed eventuali fusioni prossime la quantità è certamente destinata a incrementarsi.
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