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Scoperto antinfiammatorio a base di canakinumab che riduce il rischio infarto e ictus

Da Redazione

Agosto 29, 2017

Scoperto antinfiammatorio a base di canakinumab che riduce il rischio infarto e ictus
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Un farmaco che può migliorare la vita di milioni di persone con problemi cardiovascolari e che può contrastare le infiammazioni riducendo il rischio infarto. Non è uno scherzo ma il risultato di una nuova ricerca pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet.

Infiammazioni: aumentano il rischio di infarto e ictus?

Le infiammazioni sono la risposta del sistema immunitario a ferite oppure infezioni e, secondo scienziati e cardiologi, fanno aumentare il rischio di malattie cardiovascolari. Il primo ad approfondire questo aspetto è stato Peter Libby che ha iniziato le sue ricerche negli anni ‘80. Il cardiologo ha scoperto che nel nostro organismo ci sono alcune molecole che hanno la funzione particolare di richiamare l’attenzione delle cellule del sistema immunitario nei vasi sanguigni, in seguito si sviluppa l’infiammazione e, se ci sono altri fattori si formano le placche di colesterolo che ostacolano il flusso del sangue portando a sviluppare problemi di tipo vascolare e cardiaco.

Sono passati 30 anni e Libby ha accertato definitivamente i processi dell’arteriosclerosi partono da episodi infiammatori e insieme al suo team di scienziati ha testato l’efficacia di alcuni farmaci antinfiammatori. Purtroppo i risultati non sono sempre stati incoraggianti, ma non si è arreso e ha anche confrontato questi studi con quelli dei livelli di PRC nel sangue, importante indicatore per eventuali infiammazioni.

Canakinumab Anti-inflammatory Thrombosis Outcomes Study : uno studio lunghissimo

Il dottor Libby ha pensato di sperimentare farmaci specifici e non i classici FANS concentrandosi sul canakinumab. Questo anticorpo monoclonale dal nome bizzarro è stato sviluppato da Novartis e viene impiegato per trattare malattie infiammatorie tra cui l’artrite reumatoide. Dopo aver individuato un farmaco idoneo per ricerca, sono arrivati anche i finanziamenti per lo studio che è durato molti anni e ha coinvolto circa 10mila pazienti di 39 diversi paesi con età media di 61 anni.

Alla fine dello studio i risultati sono stati straordinari, nel gruppo di persone a cui è stato somministrato il canakinumab il rischio di infarto e ictus è stato del 3,86 ogni cento soggetti, mentre se si prende in considerazione tutto il periodo di sperimentazione, la riduzione del rischio è del 15 per cento. Risultati modesti ma comunque incoraggianti. Purtroppo questo farmaco ha un prezzo molto elevato e la terapia può avere delle controindicazioni.

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