Acilia, rubano pensione ad anziano e lo schiavizzano
Da Redazione
Dicembre 21, 2018
L’operazione “Natale Sicuro” condotta dai carabinieri della stazione di Acilia ha consentito di mettere fine ad una terribile storia di soprusi ai danni di un pensionato di 73 anni. L’uomo era vittima di una coppia di vicini di casa di 61 e 64 anni che gli hanno rubato la pensione e lo hanno minacciato.
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Anziano minacciato e derubato
I carabinieri di Acilia con la loro operazione stanno indagando per scoprire i casi di abusi sugli anziani, vittime vulnerabili e indifese. I militari nel corso dell’operazione hanno scoperto che un uomo di 73 anni era stato raggirato dai vicini di casa, una donna e un uomo, originali della capitale. In passato l’anziano aveva aiutato la coppia economicamente perché stavano attraversando un periodo difficile. Dall’aiuto alla pretesa il passo è stato breve, la coppia ha completamente soggiogato il pensionato e lo hanno costretto a consegnargli l’intera pensione. Inoltre gli hanno fatto credere che un giudice gli avrebbe tolto l’appartamento in cui viveva in caso di ritardo nei pagamenti.
Costretto a chiedere l’elemosina
Il 73enne oltre a versare la pensione, doveva andare tutti i giorni nei pressi di una farmacia di Acilia e chiedere l’elemosina, anche in questo caso la coppia ritirava tutti i soldi. Dopo aver capito che c’era qualcosa che non andava, i carabinieri si sono appostati davanti alla farmacia, i loro sospetti sono stati confermati. L’anziano ha vissuto un vero e proprio incubo anche perché ha problemi di salute e la coppia di vicini lo costringeva a chiedere l’elemosina anche nei giorni in cui si sottoponeva alla dialisi. I militari sono entrati in azione proprio quando l’anziano stava consegnando dei soldi alla donna e hanno condotto tutti in caserma.
Riduzione in schiavitù
Il pensionato temeva ritorsioni da parte dei suoi aguzzini e non voleva raccontare nulla ai carabinieri, solo dopo averlo rassicurato ha parlato di quello che era costretto a subire. La donna è stata arrestata con l’accusa di riduzione in schiavitù in concorso con il marito che è stato denunciato a piede libero. Inoltre la donna è stata arrestata e condotta nella sezione femminile del carcere di Rebibbia, in attesa che parta il processo.
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