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Africa, diamanti cercati sui fondali oceanici, ecco la nuova corsa alla ricchezza

Da Redazione

Febbraio 19, 2018

Africa, diamanti cercati sui fondali oceanici, ecco la nuova corsa alla ricchezza
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Ormai scavare sottoterra alla ricerca di diamanti in tutta l’Africa australe, non rende più come un tempo. Il governo della Namibia, dove l’azienda De Beers ha ottenuto svariate concessioni minerarie, ha annunciato che fra 15 anni le cave di diamanti non avranno più nemmeno l’ombra di una pietra preziosa.

Diamanti nelle cave? No grazie, meglio nell’oceano

 

L’azienda in questione, venduta dalla famiglia sudafricana Oppenheimer al colosso minerario Anglo American, sta dunque già correndo ai ripari, e ha mirato all’estrazione di pietre preziose direttamente dal mare. Si parla di 150 metri di profondità nel gelo dell’oceano Atlantico al largo delle aride coste della Namibia. Paulus Shituna, direttore commerciale della Namdeb, società divisa al 50% tra la De Beers ed il governo namibiano ed attiva nell’estrazione dei diamanti ha dichiarato «I diamanti marittimi sono il nostro futuro»

Secondo la Namdeb, tra qualche anno, il 95% dei diamanti immessi sul mercato avrà provenienza dal fondo degli oceani africani e grazie alla qualità superiore i prezzi saliranno alle stelle.

Il Dipartimento di Scienze Biologiche di Città del Capo ha pronosticato che, nonostante di dimensioni inferiori, le pietre preziose sarebbero di maggior valore perché prive di imperfezioni.

Diamanti d’oceano, lotta alle licenze per le estrazioni

 

Andrew Bloodworth, direttore del dipartimento minerario del British Geological Survey ha spiegato che “È in corso una lotta per accaparrarsi le licenze per le estrazioni sottomarine  perché molti Paesi hanno capito che la posta in palio è alta“, da parte di aziende private, ma anche governi nazionali. Nel 2017, le società minerarie coinvolte nell’estrazione di pietre preziose sottomarine, hanno ottenuto un ricavo di oltre 600 milioni di dollari. 

Jan Nel, a capo delle operazioni di Debmarine, il braccio operativo della DeBeers nell’estrazione dei diamanti marittimi in Namibia, dal suo canto afferma che «È inutile nascondere che l’attività ha un impatto ambientale, la zona di perforazione è circoscritta a 200 metri di distanza dallo scavo, l’impatto è ridotto e meritevole se si pensa al numero di posti di lavoro creati e ai guadagni. per un Paese che rimane il terzo al mondo per disuguaglianza».

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