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Alla scoperta del Tibet e della Cina con i vincitori di un noto contest social!

Da Redazione

Settembre 01, 2018

Alla scoperta del Tibet e della Cina con i vincitori di un noto contest social!
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Allontanarsi dalla propria zona di comfort permette di scoprire quanto è vasto e variegato il mondo. Viaggiare fa bene all’anima e fa crescere come persone. Una delle migliori mete a cui ambire in tutta la propria vita è indubbiamente la Cina. Abbraccerete in pieno un’altra cultura, un altro modo di essere e di affrontare la quotidianità. Un po’ come hanno fatto i vincitori del contest social “Destinazione Tibet”. Si tratta di un’iniziativa che è stata creata da parte dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, organizzata poi in tutti i dettagli da parte dell’Agenzia di Comunicazione  IsayGroup.

Ad avere la fortuna di vivere un’esperienza che non capita certo tutti i giorni erano in quattro. I vincitori del contest social, ovvero Elena Boninsegna, Alessia Cilvani, Nello Ascione e Roberta Pisoni, hanno avuto la possibilità di viaggiare in Cina e, in modo particolare, andare alla scoperta delle meraviglie del Tibet.

La prima tappa del viaggio “Destinazione Tibet” è un luogo intriso di storia e fascino: Xi’an, infatti, è la più antica delle quattro vecchie capitali dell’impero cinese. Non è un caso se qui sono passati i quartier generali di addirittura tredici dinastie. Non è un caso, quindi, che la città abbia conservato tanti siti archeologici di enorme valore.

E se un tempo questa città era considerata uno degli snodi principali della Via della Seta, al giorno d’oggi non si può dire differentemente. Lo sviluppo a pochi chilometri di due parchi tecnologici gemelli grazie ad un accordo commerciale molto importante con la Russia ne è la testimonianza. Una delle meraviglie di Xi’an, comunque, rimane pur sempre il fantastico esercito di Terracotta, una delle più incredibili scoperte del XX secolo, famoso in tutto il mondo. Oltre 8000 statue di soldati riprodotti a grandezza naturale, alti tra 175 e 190 cm: una sorta di libro aperto che spiega tecnologia, vita militare e cultura dell’imponente impero Qin.

Tra un raviolo di carne di yak e l’altro, i quattro vincitori del contest si sono spostati a Tsetang. Uno dei più importanti centri amministrativi cinesi, nonché base militare: da qui si comincia ad ammirare la splendida regione del Tibet. Si tratta di una città resa molto moderna grazie agli investimenti strutturali operati dalla Cina. L’arrivo in questa splendida regione non è privo, però, di contraccolpi dal punto di vista fisico. Fin da subito l’altitudine si fa sentire: l’aria è molto più rarefatta e spesso si è impossibilitati a muoversi troppo velocemente. È necessario mantenersi sempre ben idratati, tenendo in considerazione anche di quanto sia notevole lo sbalzo di temperatura tra il giorno e la sera.

Uno degli aspetti che emerge con forza dal viaggio dei quattro vincitori del contest in Tibet è l’impressionante mole di investimenti che la Cina sta operando per rendere questa regione decisamente più turistica e accogliente rispetto al passato.

Tra centrali idroelettriche che sfruttano i fantastici ghiacciai che si trovano in queste zone, nuove autostrade e gallerie, ponti e soprattutto la ferrovia che collega Pechino a Lhasa, sono stati tanti gli investimenti di carattere strutturale approntati dal governo cinese. Dal Palazzo Yambulkang fino ai templi Tradruk e Samye: ogni cosa qui sembra intrisa di una spiritualità e di una pace quasi misteriose.

Da Tsetang a Gyantse: la tappa successiva porta i quattro ragazzi sul tetto del mondo. Infatti, dalla visita al Lago Yamdrok fino ad ammirare lo spettacolare ghiacciaio Karuola, con un occhio di riguardo per il monastero di Palkhor Code. Il viaggio prosegue da Gyantse fino a Shingatse e si possono ammirare lo splendido monastero di Tashilunpo e il Chorten di Kumbum.

Tempo di arrivare finalmente a Lhasa per i quattro vincitori del contest, la città più importante dell’intera regione tibetana. L’altitudine è notevole, visto che si parte da 3400 metri e anche camminare diventa impegnativo perché l’aria si fa sempre più rarefatta. Nonostante l’aurea di spiritualità e tradizione che pervade questi luoghi, l’impronta del governo cinese, che spinge per la modernità delle infrastrutture, si fa sentire notevolmente.

Gli investimenti puntano soprattutto a potenziare la ferrovia che collega la capitale Pechino a Lhasa, dotata anche di strumenti che permettono di prevedere potenziali scosse di terremoto. Al tempo stesso si cerca di proteggere anche le migrazioni della fauna locale e di rendere più sicure le abitazioni dei contadini. Dallo sconfinato altopiano che si trova esattamente ai piedi dell’Himalaya, definita la terra degli Dei, i fedeli si mischiano ai turisti in un vero e proprio moto perpetuo. Il monastero di Jokhang è il traino sociale e spirituale dell’intera città, mentre da non perdere è anche il palazzo Potala.

A Gyantze si arriva quasi a 4000 metri di altitudine, con evidenti mal di testa e altre difficoltà di carattere fisico. Un viaggio per scoprire le meraviglie della terra cinese e, in modo particolare, della regione tibetana, che non sembra, però, terminare mai, visto che rimane molto facilmente nel cuore dei turisti.

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