Allarme polveri Ilva, bambini a Taranto puliscono banchi
Da Redazione
Gennaio 19, 2018
Dopo i wind days i bambini di Taranto sono tornati a scuola, un’insegnante ha mostrato sui social i fazzoletti anneriti e la foto ha fatto il giro del web.
Contenuti
Ilva di Taranto: la tragedia dei bambini
Vivere a Taranto per i bambini è un inferno, nei giorni di vento non si può andare a scuola, non si può giocare fuori e le finestre di casa si tengono chiuse. Come riporta La Stampa sui balconi si depositano mucchi di polveri e persino i banchi di scuola vengono ricoperti da una coltre scura che è un mix di minerale di ferro e carbon fossile. Al quartiere Tamburi è così dal 1961 e i cittadini sono allo stremo.
Dieci giorni di wind days
Sono 10 in totale i giorni di vento certificati che hanno impedito a migliaia di studenti di andare a scuola. La rabbia è tanta perché i bambini non possono condurre una vita normale come tutti gli altri ed essere liberi di divertirsi. A fine ottobre dello scorso anno, il sindaco di Taranto ha imposto questo “coprifuoco” ma chiudere tutto non serve a niente come mostra la foto scattata dall’insegnante e che è già virale. Oggi i bambini di Taranto sono tornati a scuola e hanno pulito i loro banchi pieni di polveri dell’Ilva. La foto mostra anche le impronte delle manine ma non ci sono ancora conferme sulla veridicità delle stesse da parte dei dirigenti dei plessi scolastici che hanno sede al quartiere Tamburi.
Vento forte a Taranto
Nell’ultima notte i vetri delle case hanno tremato a causa dei forti venti che soffiavano da Nord Ovest in direzione dell’area industriale dove sorge l’Ilva che ha diversi parchi minerali scoperti ed esposti alle intemperie. Intanto sale la rabbia dei cittadini perché il vento non ha risparmiato la recinzione che si è bucata, i comitati hanno sollecitato un intervento del Ministro dell’Ambiente e i primi di febbraio partiranno i lavori per coprire il parco minerale. Il presidente Emiliano invece attende la risposta del Ministro Calenda per l’accordo di programma Ilva. Arpa e Asl invece stanno lavorando per studiare un algoritmo che dia la possibilità di segnalare la forza vento di ora in ora proprio come accade per le previsioni meteo.
Articolo precedente
Giorgio Manetti rifiuta la corte di Gemma, frequenta Tina Cipollari?
Articolo successivo
Spesometro semplificato, proroga al 28 febbraio 2018
Redazione