Argentina, crolla il peso: tassi al 40%
Da Redazione
Maggio 04, 2018
Argentina, crolla il peso: sempre più problemi di natura economica per un paese che, da leader e tra i più ricchi del mondo, dopo anni si ritrova a fronteggiare una situazione di difficoltà in ogni settore. Inflazione, PIL che vacilla e valore del peso sempre più in discussione. Per cercare di arginare il crollo della moneta, la Banca Centrale ha posto il tasso di riferimento al 40%, dopo aver già alzato, in merito, il costo al 33%. Ma la situazione, ad ora, sembra non migliorare.
Argentina, crolla il peso: la decisione della Banca Centrale
Sono bastati due giorni per cambiare, considerevolmente, il costo del denaro. Le decisioni drastiche della Banca Centrale sono state prese dopo il crollo della moneta, sempre più oggetto dell’inflazione dilagante e della conseguente perdita di valore. E se ieri il costo della moneta era salito all‘oltre 33% (per l’esattezza, 33,25%), attraverso l’azione della Banca Centrale, oggi c’è stato ancora una volta un rialzo del tasso di riferimento, contro ogni attesa possibile. Il tasso, si attesta, ad oggi, al 40%.
La Banca Centrale, che ha tenuto a far saere che si tratta di mosse puramente mirate alla disinflazione, promette nuove azioni nel momento in cui la situazione non dovesse cambiare come previsto. Il crollo per il paese Sudamericano c’è stato negli anni di presidenza di Cristina Fernandez de Kirchner (dal 2007 al 2015), con la quale anche il PIL aveva subito un sonoro negativo e sembrava inaugurare un’ulteriore stagione negativa. Per fortuna, per la nazione, almeno il Prodotto Interno Lordo ha segnato un +2,9% nel 2017, ha seguito, però, di un -1,8% nella stagione precedente.
Argentina, crolla il peso: i problemi dell’inflazione e della ricchezza perduta
La situazione argentina ha sempre sorpreso molto, nell’ambito di valutazioni di tipo economico. Una nazione che, tempo addietro, riusciva a essere leader dei mercati e tra le più ricche al mondo, adesso si trova in preda alla disperazione, con mosse che possono rivelarsi inefficaci ma, sicuramente, graveranno sulle spalle della popolazione. Mosse, chiaramente, condotte come ultima chance, al fine di salvare una moneta che ha ormai perso – quasi del tutto – il suo valore.
L’inflazione record, che ormai sembra essere del tutto irriducibile, si attesa su livelli pari al 30%, mentre all’interno del paese si bada molto più alla lotta per le poltrone, che non porta a una risoluzione (anche parziale) delle problematiche interne. E’ di pochi giorni fa, infatti, una notizia secondo la quale sarebbe stata introdotta una nuova tassa del 5% sulle rendite finanziarie. Ciò ha provocato dei disastri economici e, al cambio col dollaro, il peso si è ritrovato a valere 22. Un paese con una tale situazione di difficoltà, con un sistema stagnato e non in via di miglioramento, non può permettersi oscillazioni così forti che farebbero crollare i mercati. Più che mai l’Argentina vive una crisi che sembra essere irreparabile.
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