Bambino Gesù di Roma, mini-cuore artificiale salva una bambina
Da Redazione
Aprile 23, 2018
Noi importante passo per l’equipe medica al Bambino Gesù di Roma. Nel mese di febbraio l’impianto di un mini-cuore artificiale salva la vita ad una bambina. Ecco cosa è successo nel dettaglio.
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Nuovo record per il Bambino Gesù di Roma
Nel corso di queste ultime ore si è diffusa la notizia secondo cui il Bambino Gesù di Roma riesce a incassare un nuovo record in ambito medico. L’equipe dell’ospedale della Santa Sede è riuscita ad ottenere l’autorizzazione della Food and Drug administration è del Ministero della Salute italiano, che ha permesso di portare avanti una sperimentazione clinica che non è ancora partito ufficialmente neanche negli Stati Uniti. A mettere a segno questo importante risultato, è stato il il cardiochirurgo Antonio Amodeo che insieme al suo staff ha impiantato un mini-cuore artificiale in una bambina di 3 anni, in attesa di trapianto.
Il mini-cuore evita ricoveri?
Intervento compiuta dal cardiochirurgo Antonio Amodeo, il 2 febbraio scorso, ha salvato la vita ad una bambina. Il mini-cuore in questione che è stato impiantato alla piccola servirà Appunto per evitare i ricoveri lunghi all’interno della struttura ospedaliera, in attesa che i pazienti ricevano il trapianto di cuore. L’apparecchio, grande su per giù quanto una batteria stilo, viene impiantato all’interno della gabbia toracica nel cuore ai bambini che non hanno un peso inferiore agli 8 kg e può aiutarli nella crescita fino hai 10 anni di vita. Questo, inoltre, permetterebbe ai piccoli pazienti di evitare lunghi periodi di ricovero in ospedale.
Mini cuore impiantato di una bambina di 3 anni
Secondo quanto reso nota alla stampa nazionale sembrerebbe che la bambina di 3 anni a cui è stato impiantato il mini-cuore stia reagendo bene al periodo post operatorio. A raccontare tutto nel dettaglio è stato lo stesso dottore Antonio Amodeo: “Se le premesse di minore morbidità e mortalità verrebbero confermate dai clinical trial che inizieranno entro 2018, si tratta di una vera e propria rivoluzione Nel mondo della assistenza meccanica pediatrica. Bisogna considerare che la maggior parte delle assistenze meccaniche cardiocircolatorie pediatriche si effettua proprio entro i primi tre anni di vita, quando i pazienti sono più piccoli: l’utilizzo della mini pompa cardiaca potrà rappresentare una svolta“.
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