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Blu di metilene, arma efficace contro la malaria

Da Redazione

Febbraio 06, 2018

Blu di metilene, arma efficace contro la malaria
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Il blu di metilene, è un colorante che in epoca remota veniva usato su alcune infezioni delle vie diuretiche fino a provocare un colore bluastro alle urine.

Attualmente però torna ad essere esaminato per la cura della malaria. Nonostante il suo uso sia stato abbandonato da diversi anni, tutti sanno che ha un particolare potere disinfettante, nonché antibatterico e antiprotozoario, validamente efficace contro alcuni parassiti, come il Tripanosoma (malattia di Chagas) e il Plasmodium (malaria).

L’azione del blu di metilene

Lo studio è stato coordinato da Teun Bousema dell’Università olandese di Radboud e condotto in Mali – rivelando che il colorante uccide con rapidità grandiosa il parassita della malaria, e incide molto anche contro i ceppi resistenti ai farmaci e soprattutto consente di prevenire nuovi contagi.

La malaria funziona più o meno così più il parassita rimane in circolo nel sangue del paziente, e più aumentano le possibilità che si verifichino nuovi contagi, se una zanzara lo punge.

Con questa elaborazione gli esperti hanno notato che con l’aggiunta del blu di metilene alla terapia classica contro la malaria, in poco più di 48 ore il paziente guarisce e non subisce più contagi

L’efficacia del colorante

Massimo Andreoni, responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma ha spiegato che «Il potere antiparassitario del blu di metilene è noto da tempo. Fino a pochi anni fa il colorante veniva utilizzato, soprattutto in Sud America, per disinfettare campioni di sangue destinati alle trasfusioni provenienti da soggetti in cui c’era la possibilità di infezione da Tripanosoma. Anche in studi fatti su bambini malarici nel 2009 si era dimostrato che il blu di metilene, associato ai farmaci, riduceva la carica parassitaria e in particolare i gametociti, ovvero le forme del parassita malarico che permettono il ciclo biologico e la trasmissione, tramite le zanzare, ad altre persone. Si era quindi capito che la metodica può ridurre la diffusione della malattia, dato confermato in questo nuovo studio: la cosa è di grande interesse visto il “peso” sanitario della malaria nei Paesi in via di sviluppo».

Dunque il blu di metilene va somministrato per via endovenosa in quanto se iniettato nel sangue può comportare un certo grado di tossicità. Con l’associazione del colorante ai farmaci antimalarici diminuisce la parassitemia, cioè la percentuale di parassiti presenti nel sangue.

In questo modo non solo si riduce il rischio di evoluzione in forma acuta della malaria, ma si riduce anche il rischio di diffusione della malattia e quindi di epidemia.

E nel frattempo per quest’anno è stato programmato l’avvio di un primo test del vaccino contro la malaria sviluppato dalla GlaxoSmithKline, che sarà testato su 750 mila bambini tra 5 e 17 mesi di vita in tre Paesi africani, Ghana, Kenya e Malawi.

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