Burberry non brucerà più le merci non vendute
Da Redazione
Settembre 06, 2018
La casa di moda di lusso britannica Burberry ha deciso che non brucerà più le merci non vendute. Distruggere e bruciare prodotti invenduti è una pratica molto diffusa nel mondo della moda, per evitare che questi stessi possano essere rubati, svenduti o contraffatti. Adesso, data una presa consapevolezza che i prodotti distrutti avevano un valore inestimabile di milioni di sterline, l’azienda di moda britannica ha deciso che i prodotti che non saranno venduti potranno essere regalati, riciclati o riparati (e dunque riutilizzati).
Lo scorso anno una perdita di 32 milioni di euro
Bisogna premettere che l’azione distruttiva di Burberry non è certamente l’unica nel suo genere. Nel mondo della moda e del lusso la pratica è molto diffusa: per evitare che i prodotti, infatti, vengano contraffatti, rubati o venduti a prezzi nettamente inferiore, si preferisce bruciare e distruggere ciò che non viene venduto.
Un rapporto ha rivelato, di recente, che lo scorso anno c’è stata una distruzione di prodotti il cui valore ammontava a circa 32 milioni di euro (28,6 milioni di sterline). L’azienda aveva commentato il rapporto parlando di un anno straordinario, in cui – come richiesto dalla multinazionale Coty – c’era stata la distruzione di profumi dal valore di 10 milioni di sterline.
Burberry non utilizzerà più pellicce di animali
La casa di moda di lusso britannica ha deciso che, da questo momento in poi, i prodotti invenduti non verranno più distrutti o bruciati ma verranno riutilizzati in diverso modo: riciclati oppure riparati, o – in alcuni casi – regalati.
Non è l’unica decisione presa dall’azienda di moda britannica: Burberry ha deciso che non utilizzerà più pellicce di animali per realizzare i propri prodotti. La decisione era stata maturata nello scorso maggio ma, adesso, è diventata realtà. Già dalla prossima collezione, che sarà presentata il prossimo 17 settembre nell’ambito della Settimana della moda di Londra, infatti, la pelliccia di animali non sarà più presente. Da anni l’azienda faceva uso di pellicce di visone, coniglio, procione e volpe.
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