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Chi era Antonio Pallante, autore dell’attentato a Palmiro Togliatti

Da Redazione

Gennaio 02, 2023

Chi era Antonio Pallante, autore dell’attentato a Palmiro Togliatti
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Antonio Pallante, attivista italiano noto per aver attentato alla vita di Palmiro Togliatti, si è spento a 98 anni in Sicilia.

Antonio Pallante: la scomparsa dell’attentatore di Palmiro Togliatti

Antonio Pallante, attivista italiano noto per aver attentato alla vita del leader del Partito Comunista Italiano Palmiro Togliatti, è scomparso il 6 luglio 2022 a Catania. Aveva 98 anni. La notizia della scomparsa di Pallante è stata comunicata solo agli inizi di gennaio 2023.

Nato a Irpinia nel 1923, Antonio Pallante è rimasto impresso nella storia dell’Italia del secondo dopoguerra. L’uomo è stato responsabile di un attentato a Palmiro Togliatti, contro cui ha puntato la pistola e sparato 3 colpi il 14 luglio del 1948.

Il leader del Partito Comunista Italiano è sopravvissuto all’attentato, nonostante sia stato raggiunto dai colpi esplosi da Pallante, e dal letto di ospedale in cui era ricoverato, invitava i cittadini alla calma. L’attentato alla vita del “Migliore”, come veniva definito Togliatti, aveva infatti acceso le piazze italiane che già vedevano gli inizi di una possibile guerra civile.

L’ultima intervista a Pallante: “Non sono pentito”

Nel 2021, il 97enne Antonio Pallante ha rilasciato la sua ultima intervista all’AdnKronos, durante la quale ha dichiarato di non essersi pentito dell’attentato a Togliatti, ritenendola la cosa giusta da fare per contrastare il pericolo del Comunismo in Italia.

Antonio Pallante, all’epoca dei fatti che hanno segnato la storia, era un giovane studente di giurisprudenza simpatizzante del Fronte dell’Uomo Qualunque, prima movimento e successivamente partito politico populista e anticomunista.

Settant’anni più tardi le posizioni di Pallante non si sono indebolite, e ai giornalisti si è detto “convinto che l’unica soluzione fosse quella: eliminare il segretario del partito Palmiro Togliatti”, per evitare “alla nostra nazione di finire sotto il tallone del comunismo”.

“Non sono pentito. Ho pensato che fosse la cosa giusta da fare per salvare il Paese”, ha dichiarato Pallante, e poi: “Un gesto estremo che mi ripugnava umanamente, ma non vedevo alternative”.

“Certo, a quell’età si è ingenui e solo un ingenuo, idealista come me, poteva pensare che eliminato Togliatti avrei risolto i problemi dei miei connazionali, ma io ci credevo. Avevo davanti dei modelli, modelli che hanno illuminato tutta la mia vita e che ancora adesso mi riempiono di entusiasmo, conclude Antonio Pallante.

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