Cibi fermentati, un aiuto per il nostro organismo, ma quali sono?
Da Redazione
Febbraio 08, 2018
La fermentazione microbica è stata usata con ingegno già in epoche storiche, come strumento per poter conservare molti alimenti, dal latte alla carne, dai cereali alla frutta. Ecco dunque che ci si affaccia al mondo dei cibi fermentati.
Quando fermentano microrganismi come i batteri lattici o il lievito, che si trovano naturalmente nell’alimento, viene determinata la produzione e l’accumulo nella matrice alimentare di molecole che hanno lo scopo di fare da conservanti naturali, come l’acido lattico, l’acido acetico o l’alcol etilico, che inibiscono la crescita di microrganismi. Se ciò non avvenisse, si verificherebbe il deterioramento come le muffe, o la formazione di microrganismi patogeni.
Lo studio sulla fermentazione
Le tecnologie di fermentazione microbica si sono nel tempo diffuse e sviluppate, usate come pratiche efficaci di conservazione degli alimenti. Grazie a diversi studi si è scoperto come i cibi fermentati abbiano importanti conseguenze nutrizionali, come la produzione di vitamine e l’incremento della biodisponibilità dei macronutrienti, tra cui soprattutto le proteine.
Secondo un recente studio fatto in Svezia, con un’osservazione di oltre 60000 donne, il consumo regolare di cibi fermentati e frutta e verdura va ad incidere sulla sfera protettiva per le eventuali fratture dell’anca. Tale protezione risulta superiore rispetto a quella garantita da un’assunzione regolare di soli latticini.
Quali sono i cibi fermentati
Lo studio, in particolare, ha messo in evidenza come il consumo di frutta e verdura insieme a quello di latte o yogurt riduca il rischio di fratture dell’anca.
É evidente dunque che i processi di fermentazione partono già da batteri naturalmente presenti nel cibo in questione come avviene per i formaggi. In altre circostanze i microorganismi, vengono scelti selettivamente, per poi essere aggiunti di proposito in cibi come succede per ottenere gli yogurt commerciali o il miso.
I cibi fermentati sono dunque pane, birra, vino, yogurt e tanti formaggi che sono soggetti ad un processo chimico reso possibile in assenza di ossigeno.
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