Cisgiordania: 9 palestinesi uccisi in un raid dell’esercito israeliano

In Cisgiordania un raid dell’esercito israeliano ha causato nove vittime, tra cui una civile palestinese. Fonti militari riferiscono che si trattava di un’operazione di antiterrorismo.

Cisgiordania: 9 palestinesi uccisi in un raid dell’esercito israeliano

Nel campo profughi di Jenin nel nord della Cisgiordania ci sono stati scontri armati con l’esercito israeliano che hanno causato la morte di 9 persone. La conferma arriva dal ministero della Salute locale, che riporta anche 20 feriti, di cui 4 sarebbero gravi.

Il portavoce militare dell’esercito di Israele ha reso note le dinamiche del raid in un comunicato, in cui gli scontri di oggi vengono definiti parte di una “operazione di antiterrorismo”, che aveva il fine ultimo di catturare “una cellula terroristica della Jihad islamica coinvolta pesantemente nella realizzazione e nella progettazione di molteplici attacchi terroristici, incluse sparatorie contro militari e civili israeliani”.

L’esercito israeliano dichiara altresì di essere al corrente del fatto che negli scontri armati è stata uccisa anche una cittadina palestinese, una civile identificata il cui nome è Magda Obaid. Nel comunicato si legge che: “è stata colpita anche una civile palestinese. Le circostanze di questo episodio vengono ora accertate”.

Secondo quanto riferito dal portavoce militare dell’esercito di Israele a proposito della ricostruzione dei fatti, sarebbero stati rinvenuti due ordigni esplosivi pronti per l’uso all’interno di un edificio dove si barricavano militanti palestinesi. L’esercito riferisce che entrambi gli ordigni sono stati detonati da artificieri dell’Arma.

Ancora una precisazione nel comunicato, in riferimento al fatto che l’esercito israeliano non ha riportato alcun ferito.

Identificazione delle vittime del raid

In seguito all’identificazione della palestinese Magda Obaid da parte dell’ospedale di Jenin, il ministero della Sanità palestinese ha identificato anche un’altra vittima del raid, il 24enne Saeb Azriqi.

Sembra altresì che Le Brigate dei Martiri di al-Aqsa, milizie armate affiliate ad al-Fath, ovvero al partito politico laico che controlla l’Autorità Palestinese, avrebbero rivendicato come loro combattente una delle vittime. Il gruppo è classificato come organizzazione terroristica da Israele, Stati Uniti, Canada, Unione Europea e Giappone.

Nabil Abu Rudeineh, portavoce dell’Autorità Palestinese, condanna le violenze subite dalla comunità palestinese e chiede alla comunità interazione di esprimersi a riguardo.