Depressione Post Partum: Cosa fare
Da Redazione
Ottobre 23, 2024
Un gran numero di donne dopo il parto soffre di forme di depressione che, sovente, non è razionalmente spiegabile, la stessa donna che ne soffre non riesce a riferire la depressione a motivi specifici che la giustificano.
Depressione Post Partum cosa è
Quale gioia può essere paragonabile all’ammirare una nuova vita che hai costruito mattoncini per mattoncini per tanti mesi dentro di te, tuo figlio, il tuo futuro, oggetto di tanti sogni ma poi ecco che insorge una forma di depressione.
E’ una condizione che non vogliamo definire malattia, perché in realtà non lo è, che richiede molta attenzione e considerazione perché la donna che vive questa situazione ha bisogno di essere compresa, sostenuta e curata dal punto di vista medico e talvolta anche psicologico.
La depressione è una condizione di vita, di sofferenza che può assumere anche caratteristiche di una certa gravità ma c’è da domandarsi come mai insorge in un periodo che dovrebbe essere di massima felicità, che senso ha?
La depressione è molto facilmente comprensibile a fronte di situazioni di difficoltà, come reazione a fatti negativi, pesanti che portano le persone a non riuscire a vedere vie di uscita da situazioni negative, che si sentono schiacciate dalle difficoltà e incapaci di reagire.
Nel momento di quella che dovrebbe essere il top della felicità, eccola lì, la depressione. Andiamo a cercare di capire le motivazioni e soprattutto quali soluzioni ci possono essere e ci sono certamente.
Depressione Post Partum Cause e soluzioni
La depressione Post Partum è un disturbo nervoso molto frequente nelle donne che sono diventate mamma. Insorge già a partire dal terzo o quarto giorno dopo il parto per proseguire per un numero molto variabile di tempo. In taluni casi da semplice e modesta depressione evolve anche in depressione di una certa profondità e persino in psicosi.
Secondo statistiche ufficiali, il 13% delle neo mamme denuncia una certa depressione durante le prime settimane dopo il parto, percentuale che diventa del 14,5% con una ricaduta depressiva nei primi tre mesi e addirittura il 20% nel primo anno dopo il Parto. Nei primi giorni dal parto, comeaccennato sopra, colpisce il 70% delle donne.
Alla base del problema ci sono certamente questioni ormonali come il brusco calo di estrogeni e progesterone, fatto che incide profondamente sulla qualità del sonno con addormentamento difficile e sonno interrotto.
A parte la giustificazione fisiologica della depressione, le donne fanno i conti con la stanchezza derivante dai ritmi imposti dal bambino, l’ansia che questo non stia bene, lo stress che deriva dal timore di essere inadeguata al ruolo di mamma, il calo dell’autostima, soprattutto quando la mamma è particolarmente giovane, ovviamente inesperta e senza aiuto e sostegno da parte di familiari e altre persone presenti oppure no.
Dopo il parto si assiste fisiologicamente anche ad alterazioni ormonali di tiroide e altri, uno sconquasso ormonale, in sostanza. Tutto questo messo insieme può essere causa di insorgenza di depressione.
I cambiamenti ormonali sono alla ase dei sintomi che possono facilmente comprendere crisi di pianto, aumento dello stato ansioso, di irritabilità. Un certo allarme deve essere attivato se a distanza di tre mesi questi sintomi permangono o peggiorano, il che significa che è in corso una vera depressione che richiede molta attenzione e un approccio medico a contrasto.
In questi casi ai sintomi iniziali possono sommarsi anche permanenza di irritabilità, incapacità di provare sentimenti di gioia e felicità per la presenza del neonato, perdita dell’appetito e del desiderio sessuale e disturbi del sonno ingravescenti.
In questa situazione occorre affidarsi ad uno specialista che potrà valutare tutti i sintomi per comprendere la gravità eventuale del problema e impostare la giusta cura. Non c’è mai da vergognarsi nel chiedere aiuto in una situazione di difficoltà. E’ un dovere professionale e sociale venire in soccorso di chi soffre, anche e soprattutto negli stati di depressione.
Semplici colloqui con uno specialista possono già anche risultare risolutivi ma se questo non basta, c’è il supporto psicoterapeutico e ancora la terapia medica con farmaci antidepressivi moderni che quasi fanno miracoli.
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