Diabete, pancreas artificiale: sotto controllo glicemia e insulina
Da Redazione
Marzo 25, 2019
Il diabete di tipo 1, la forma meno diffusa della malattia che comunque affligge circa 20 milioni di persone al mondo, ha trovato un valido alleato per tenere sotto controllo glicemia e insulina. Il diabete è una patologia autoimmune che distrugge le cellule Beta del pancreas, deputate alla produzione dell’insulina e conseguentemente al controllo del livello di zucchero nel sangue. Il pancreas artificiale, grazie agli avanzamenti scientifici e ai prototipi realizzati, potrebbe essere adottato in futuro da molti pazienti affetti da diabete.
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Pancreas artificiale per glicemia e insulina: ricerche e dettagli
Un articolo uscito sulla rivista Science Translational Medicine Charlotte Boughton e Roman Hovorka dell’Università di Cambridge ha fatto un resoconto del livello di avanzamento delle tecnologie nella progettazione del pancreas artificiale. A dieci anni dall’uscita di questo device, gli avanzamenti scientifici hanno raggiunto un livello ottimale, fornendo una potenziale soluzione per il controllo del diabete di tipo 1.
Il pancreas artificiale rappresenta un alleato unico e indispensabile per tutti i pazienti affetti da diabete, in quanto dotato di sensori che monitorano in automatico e molto di frequente la glicemia, e di una pompa che inietta insulina in base ai bisogni. I modelli più avanzati sono dotati anche di software che aggiusta i livelli di insulina considerando non solo la glicemia ma anche l’attività che sta svolgendo il paziente in un dato momento. Questi sistemi inoltre potranno essere a breve implementati con la possibilità di somministrazione anche altri ormoni.
“Da alcuni anni sono disponibili dispositivi in grado di infondere insulina in maniera continuativa nei pazienti con diabete di tipo 1” spiega all’ANSA Salvatore Piro dell’Università di Catania e Segretario Nazionale della Società Italiana di Diabetologia. “Questi sistemi – continua Piro – in Italia sono in studio da molti anni all’Università di Padova grazie a Daniela Bruttomesso, in collaborazione con gruppi di bioingegneri che hanno sviluppato algoritmi matematici in grado di regolare in tempo reale il rilascio di insulina in base al bisogno del paziente […] Alla data attuale circa 1000 pazienti in Italia sono trattati con pancreas artificiale, da poco in regime di rimborsabilità con il Sistema Sanitario Nazionale“.
Diabete di tipo 1: caratteristiche, cause e sintomi
Il diabete di tipo 1 è una malattia che si sviluppa soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza. E’ molto importante imparare a riconoscerla, individuandone i sintomi. Il diabete mellito di tipo 1 è una patologia autoimmune perché è causata dalla produzione di autoanticorpi che attaccano le cellule Beta, ovvero quelle che all’interno del pancreas sono deputate alla produzione di insulina. Come conseguenza, si riduce, fino ad azzerarsi completamente, la produzione di questo ormone il cui compito è quello di regolare il livello e l’utilizzo del glucosio – detto livello glicemico – da parte delle cellule. Si verifica, pertanto, una situazione di eccesso o scarsità di glucosio nel sangue identificati con il nome di iperglicemia o ipoglicemia.
I sintomi del diabete di tipo 1
La scarsità o l’assenza nella produzione di insulina da parte del pancreas, impedisce all’organismo di utilizzare il glucosio per produrre l’energia necessaria al suo funzionamento. Lo zucchero, ricavato dai cibi introdotti con l’alimentazione, non viene utilizzato e viene eliminato dal corpo attraverso le urine. Si verifica, quindi, un aumento del volume urinario, con conseguente aumento della sensazione di sete, e un calo di peso improvviso poiché non vengono trattenute le sostanze nutritive.
I principali sintomi del diabete di tipo 1 sono, infatti, i seguenti:
– poliuria (aumento del volume e delle urine)
– polidipsia (aumento della sete)
– polifagia paradossa (dimagrimento improvviso non dovuto alla dieta)
Le cause dell’insorgenza del diabete mellito di tipo 1
Le cause del diabete di tipo 1 non sono state individuate con certezza. Alcuni fattori contribuiscono alla sua comparsa in diversa maniera:
– fattori genetici (ereditari)
– fattori immunitari
– fattori ambientali (dipendono dall’azione contro il nostro organismo di batteri, virus, sostanze chimiche, etc.)
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