Disturbi alimentari, Sinpia avverte: esordi di malattia sempre più precoci
Da Redazione
Marzo 14, 2023
I neuropsichiatri avvertono: sono sempre più precoci gli esordi dei disturbi alimentari, casi anche sotto i 12 anni. L’appello è di vigilare sui bambini e gli adolescenti.
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Disturbi alimentari, Sinpia avverte: esordi di malattia sempre più precoci
In vista del 15 marzo, Giornata nazionale del Fiocchetto lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare (anche detti DCA), la Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza lancia l’allarme: sono infatti sempre più precoci gli esordi di malattie come anoressia, bulimia, e abbuffate incontrollate (cosiddetto binge eating).
Secondo i dati forniti da Sinpia, negli ultimi anni i disturbi alimentari colpiscono ragazze e ragazzi sempre più giovani, si parla anche di bambini di età pari o inferiore ai 12 anni.
La Presidente Elisa Fazzi, direttrice dell’Unità operativa di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Asst Spedali Civili e Università di Brescia, ha affermato:
“Negli anni più recenti abbiamo osservato un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza, tanto che [il problema] non riguarda più soltanto gli adolescenti, ma anche bambine e bambini in età prepuberale, con conseguenze più gravi sul corpo e sulla mente, sullo sviluppo in genere. L’identificazione e l’intervento tempestivo e multidisciplinare sono decisivi per una prognosi migliore”.
Alcuni dati sui disturbi del comportamento alimentare in Italia
Stando ai dati dell’Osservatorio Aba e Istat, i disturbi del comportamento alimentare affliggono oltre 55 milioni di persone in tutto il mondo e circa 3 milioni di persone in Italia, pari al 3% della popolazione. Scendendo più nel dettaglio, soffrono di anoressia e bulimia tra l’8% e il 10% delle donne e lo 0,5-1% degli uomini.
Con la pandemia, l’incidenza dei disturbi del comportamento alimentare è aumentata del 30%, soprattutto tra i giovanissimi, che risultano colpiti fino a 4 volte in più rispetto al periodo pre-pandemico. Il Ministero della Salute suggerisce che tale aumento di incidenza sia dovuto alle restrizioni, all’isolamento forzato, alla chiusura delle scuole e alla sospensione delle attività di coinvolgimento sociale.
Considerando come oggetto di indagine i centri specialistici del Servizio sanitario nazionale, emerge che su oltre 8 mila pazienti: il 90% è di sesso femminile; il 59% ha un’età compresa tra 13 e 25 anni, il 6% ha meno di 12 anni.
Inoltre, l’anoressia nervosa rappresenta il 42,3% dei casi, la bulimia nervosa il 18,2%, il “binge eating” il 14,6%.
L’appello della Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza
Visti e considerati i dati forniti da diversi istituti di indagine, Elisa Fazzi lancia un appello importante:
“I disturbi legati all’alimentazione possono essere associati ad altri sintomi come depressione, ansia, bassa autostima e comportamenti autolesionistici. Quello del neurosviluppo, che riguarda bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni, è un periodo delicato in cui i fenomeni maturativi del sistema nervoso centrale non hanno uguali nelle successive fasi della vita. A ogni tappa dello sviluppo, compresa la preadolescenza, possono corrispondere possibili rischi e vulnerabilità. In questo periodo la famiglia e la scuola sono fondamentali nell’individuare i primi segnali di rischio come forma di tutela e protezione della salute di bambini e adolescenti”.
Fondamentale, dunque, è vigilare: poiché “se non trattati in tempi e con metodi adeguati, i Dca possono diventare una condizione permanente e compromettere seriamente la salute di tutti gli organi e apparati (cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrico, sistema nervoso centrale, dermatologico) e, nei casi gravi, portare alla morte“.
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