Dolore neuropatico? Curiamolo con il digiuno intermittente
Da Redazione
Luglio 30, 2018
Il dolore neuropatico può essere curato attraverso il digiuno intermittente: una speranza, o il futuro? Questo è quanto emerge da una ricerca portata avanti su animali da laboratorio. Ma è un argomento di cui si parla molto e che vede la sua pubblicazione sul «Faseb Journal» che aggiunge una gran bella novità a un settore di cure un po’ retrò.
Sabatino Maione, ordinario di farmacologia all’Università della Campania Luigi Vanvitelli e coordinatore della ricerca afferma che «A oggi il dolore neuropatico è poco trattato farmacologicamente, in quanto non risponde alla maggior parte dei classici farmaci analgesici. Di conseguenza c’è un notevole interesse della ricerca al fine di identificare nuovi meccanismi molecolari e substrati cellulari e anatomici per meglio comprendere la natura del dolore neuropatico».
Il digiuno può aiutare i dolori
La ricerca ha individuato la possibile influenza di un nuovo recettore (HCAR2), che pare sia dotato di potere analgesico che incide sulla neuropatia periferica: come sciatalgie, nevralgie, dolori provocati da ernie.
La ricerca ha messo in evidenza come la stimolazione farmacologica attraverso dei farmaci che bloccano i canali del sodio e che intervengono sulla sinapsi spinale bloccando i canali del calcio, offra molte più risposte proprio in regime alimentare controllato, attraverso una specie di digiuno intermittente.
La ricerca ha portato avanti una prima evidenza del coinvolgimento di HCAR2 nei meccanismi che si fiondano sul dolore neuropatico. Una simile situazione potrebbe portare all’apertura di strade per il trattamento di tale patologia cronico-degenerativa attraverso la combinazione della farmacologia con regimi alimentari condizionati come il digiuno o la dieta chetogenica.
Il dolore neuropatico: come riconoscerlo
Maria Rita Melotti, Direttore della Scuola di Specializzazione in Anestesia Rianimazione e Terapia Intensiva dell’università di Bologna dichiara «Il dolore neuropatico è più o meno intenso e continuo con caratteristiche non abituali, come la sensazione di bruciore o di ricevere una scarica elettrica. Un esempio classico è la nevralgia del trigemino, che porta il paziente ad avvertire la scarica elettrica quando sorride e deglutisce o si tocca il labbro». Essendo un dolore atipico, la diagnosi tarda ad arrivare.
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