Facebook come Face ID, selfie per accedere al nostro account
Da Redazione
Novembre 30, 2017
Rivoluzionaria introduzione per il social network di Mark Zukerberg sono già partiti i test per i selfie anti spam per l’opzione riconoscimento facciale.
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Facebook testa il riconoscimento facciale per accedere agli account
Novità con polemica per il mondo social, ancora una volta introdotta da Facebook in merito alla lotta ai bot, programmi automatici che cercano di insidiarsi nei nostri account. Ora gli utenti dovranno dimostrare la propria identità con un selfie, come succede con Face ID. Si tratta del popolare sistema di riconoscimento facciale introdotto da Apple con il nuovo iPhone X è sbarcato anche sul social network in una variante sostanzialmente immutata.
Facebook e il selfie anti bot
Un Face ID anche per Facebook: il social network di Mark Zuckerberg sostituisce il vecchio sistema con uno nuovo decisamente più efficace e moderno, ossia la tecnologia di riconoscimento dei volti per rimpiazzare il metodo classico dei captcha, la misura di sicurezza comune a tanti siti che chiede all’utente di inserire numeri o lettere per provare che si tratta di una persona, e non un computer che cerca di violare un account protetto da password. Il selfie anti spam aiuterebbe a intercettare attività sospette in diversi momenti dell’interazione con la piattaforma, ad esempio nel momento in cui si crea un account, quando is inviano richieste di amicizia o si impostano opzioni di pagamento.
Facebook e Face ID, non mancano le polemiche
Ovviamente non si perde occasione per fare polemica. Anche per questo frangente, c’è chi accusa Facebook di voler creare un database di volti. Peccato che il social possiede praticamente ogni volto di chi è iscritto, visto che esistono le foto profilo. Grazie al confronto tra le foto in possesso del social, e il selfie prodotto all’accesso, l’algoritmo potrà riconoscere un impostore, un bot o il reale proprietario dell’account. Resta da capire se questo aggiornamento della app andrà in porto in tempi brevi, o Mark Zuckerberg e il suo team di sviluppatori vorrà fare un lungo periodo di test prima di diffonderlo.
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