Giornata internazionale della donna: il discorso del Presidente Mattarella
Da Redazione
Marzo 08, 2023
Il Quirinale celebra la Giornata internazionale della Donna, e in questa occasione il Presidente Mattarella ha pronunciato un discorso che tenendo conto dei progressi fatti, sostiene la necessità di colmare i numerosi divari di genere ancora in essere.
Giornata internazionale della donna: il discorso del Presidente Mattarella
Nel 1977 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata internazionale dei diritti delle donne, che cade ogni anno l’8 marzo. La ricorrenza internazionale deve essere uno stimolo di riflessione sulla necessità del pieno riconoscimento dei diritti delle donne, ancora oggi violati e calpestati in numerosi paesi del mondo.
In occasione della Giornata internazionale della Donna, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella era al Quirinale, dove ha pronunciato un discorso che, pur tenendo conto dei progressi fatti, sostiene anche l’urgente necessità di colmare gli innumerevoli divari di genere ancora in essere.
Il Capo dello stato ribadisce innanzitutto che “l’8 marzo non è – come a volte si sente ripetere – la festa della donna, o delle donne, ma si tratta di un’occasione, preziosa, per fare il punto sulla condizione femminile nel nostro Paese, in Europa e nel mondo“. E continua: “Ne emerge la convinzione che la strada per il raggiungimento di una parità effettiva – costituita con pienezza da diritti e da opportunità – sia ancora lunga e presenti tuttora difficoltà”.
Il Presidente Mattarella menziona la situazione delle donne nell’Afghanistan governato dai talebani: “È una lotta, la vostra, che è iniziata – in Iran e in Afghanistan – per la libertà e il diritto delle donne alla eguaglianza. Ma che – come spesso accade – la generosità e la lungimiranza delle donne ne amplia il significato che diventa resistenza, protesta e appello per l’affermazione dei diritti e delle libertà di tutti, senza distinzioni”.
Nella Giornata internazionale della Donna non si può non parlare della misoginia che, dice il Capo dello Stato, “si trova all’origine di tutte le discriminazioni che, nei secoli fino a oggi, si sono manifestate, a ogni latitudine, contro le donne. Nessun Paese ne è stato immune; nessuna epoca storica. E, dunque, stereotipi e pregiudizi, determinati tutti da un unico elemento: la paura nei confronti della donna, del suo essere differente nel corpo e nella sensibilità, della sua intelligenza, della sua voce, della sua indipendenza”.
“Donna è sinonimo di coraggio, di determinazione, di equilibrio, di saggezza, di pace, di promozione di diritti e di libertà”, dice Mattarella: “In questi decenni la Repubblica ha fatto progressi enormi. Sul piano legislativo e su quello della diffusione di una cultura della parità. Tra le istituzioni e nella società”.
Eppure, nonostante i traguardi raggiunti, “certe mentalità, e soprattutto certe consuetudini grottesche e profondamente dannose, sono ancora presenti”.
“Occorre un impegno ulteriore delle istituzioni, della comunità civile, delle donne e degli uomini, insieme, per rimuovere ostacoli, confutare pregiudizi, operando con azioni concrete, contrastando con forza le inaccettabili violenze e i femminicidi, che sono crimini gravissimi da sanzionare con il massimo di severità”.
Diritti calpestati e movimenti di protesta: le donne nel mondo
Il discorso del Presidente Mattarella in occasione della Giornata internazionale della Donna supera i confini nazionali e considera la condizione delle donne nel mondo.
“In molte aree del pianeta, infatti, alle donne non sono riconosciuti i diritti fondamentali, in misura ben maggiore”, dice Mattarella.
“Mutilazioni genitali, violenze sessuali, matrimoni combinati – persino per spose bambine – discriminazioni, divieti, imposizioni assurde e umilianti, impedimenti allo studio, al lavoro, alla carriera, al voto e alla partecipazione politica, negazione della facoltà di decisioni di vita tra le più elementari”.
Menzione anche agli inarrestabili movimenti di protesta per l’emancipazione e i diritti delle donne.
“Ma le donne, molte donne, sono scese in strada. In tante parti del mondo. Per gridare la loro protesta, per far sentire la propria voce. Per reclamare non privilegi ma diritti. Diritti, ripeto, a beneficio di tutti, non soltanto delle donne”.
L’indifferenza, come è noto, è silenziosa partecipazione, e il Presidente la condanna: “Non possiamo rimanere estranei al loro grido di libertà. A questa lotta per le libertà fondamentali. Non possiamo oggi prevedere l’esito di queste rivolte. Ma sappiamo già che il seme della libertà, il seme gettato dalle giovani donne ha una forza irresistibile“.
Il discorso del Presidente Mattarella si conclude così:
“Va detto no alla sopraffazione, ai conflitti, all’odio, alla violenza. Occorre promuovere e lavorare per affermare il diritto internazionale, il multilateralismo, la collaborazione, il dialogo.
Anche su questo fronte le donne sono preziose e determinate costruttrici di pace, di tolleranza, di amicizia, di equilibrio, di libertà. C’è un forte legame tra la libertà delle donne e la speranza.
Buon 8 marzo a tutte!”
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