Giornata mondiale contro il cancro, rischi e prevenzione ecco i miti da sfatare
Da Redazione
Febbraio 04, 2018
Oggi, giornata mondiale contro il cancro sarebbe favoloso poter indicare quali siano i rischi e le prevenzioni di questo brutto male che non perdona mai. In effetti sono tanti i miti da sfatare, false speranze a cui le persone si aggrappano per non soffrire. Ma cosa è vero e cosa è falso?
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Cura per il cancro: non esistono vaccini né metodo Hamer
Spesso si sente parlare della «nuova medicina germanica», cioè un metodo basato su fondamenta non scientifiche che tutto fa fuorché guarire i malati. I suoi principi sono infondati e soprattutto indimostrabili anche perché rinnegano l’uso dei farmaci, provocando nei pazienti la condanna a morte.
Stesso discorso per i vaccini di prevenzione che assolutamente non esistono. Quelli testati sono invece vaccini che non prevengono il tumore, ma lo attaccano andando a stimolare il sistema immunitario. Esistono quindi vaccini terapeutici sviluppati, testati e già in uso in clinica che sono anticorpi che bloccano i segnali inibitori che impediscono al sistema immunitario di attaccare il cancro.
É possibile prevenire il tumore con uno stile di vita sano
Il 30 per cento dei tumori è evitabile se si seguono stili di vita. Non solo bisogna stare attenti all’alimentazione, ma si deve anche fare un’attività fisica regolare onde evitare malattie come il tumore al colon, all’endometrio e del polmone, oltre a influire sulla prevenzione del cancro al seno.
Un mito da sfatare è quello del forno a microonde, non è vero infatti che scaldare il cibo comporti il tumore, in quanto l’azione di radiazione a radiofrequenza dei microonde, è fatta di una bassa quantità di energia.
Donna gravida dopo il cancro, si può fare
Oggi una paziente oncologica può affrontare tranquillamente una gravidanza anche dopo trattamenti farmacologici e chirurgici importanti, almeno è quanto dice Antonio Pellicer, presidente del Gruppo IVI.
Si può ad esempio ricorrere a tecniche diffuse come la vitrificazione degli ovociti, che consente la conservazione degli ovuli per il tempo necessario.
Oltretutto in commercio ci sono farmaci, analoghi LH-RH, che vanno a mettere a riposo le ovaie, proteggendole così dalla tossicità della chemioterapia. La qual cosa è stata dimostrata da uno studio condotto da Lucia Del Mastro, oncologa dell’IST San Martino di Genova, e sostenuto da AIRC.
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