Glifosato, liberiamo il prosecco attraverso il geranio, ma quanto è salutare?
Da Redazione
Marzo 02, 2018
Il glifosato è una sostanza che viene tolta attraverso il geranio su richiesta dei produttori italiani, dal momento che il pesticida porta il cancro e purtroppo è onnipresente in molti cibi.
E così dopo il video inchiesta delle Iene che ha fatto il giro del mondo, il pesticida torna a popolare le polemiche quotidiane.
Prosecco, togliere il glifosato grazie al Geranio
Tutti additano il glifosato come una sostanza altamente cancerogena, ma almeno per quanto riguarda l’Italia, non tutte le regioni si sono adeguate ad una campagna contro il pesticida. Basti pensare che le Langhe in Piemonte, sono ancora in ritardo con la regolamentazione e con le decisioni cruciali, quelle sul terreno, affidate ai viticoltori.
C’è perfino chi definisce il Piemonte come una regione arretrata, che vive sotto il dominio delle multinazionali delle medicine. Viceversa invece il Veneto, regione esemplare che ha trovato il modo di produrre prosecco senza glifosato grazie al geranio.
E’ questa una valida alternativa anche se bisogna ancora verificare la reale efficacia dell’acido pelargonico attraverso altri test e prove, tuttavia si sa che è un erbicida che funziona e che sta dando i primi esiti positivi.
Glifosato, gli studi e la decisione europea
Lo scorso 25 Ottobre l’Unione Europa ha chiesto il blocco da subito del glisofato per uso domestico e 5 anni di proroga e poi il fermo definitivo in agricoltura. Tuttavia pare non si riesca a trovare convergenza tra i Paesi membri, in quanto da un lato c’è chi vorrebbe una proroga di 10 anni, chi almeno di 7 e chi magari 5.
Per quel che poi riguarda studi e ricerche fatte, sono ormai due anni, che la International Agency for Research on Cancer, Iarc, cha definito la sostanza cancerogena al punto che può portare tumori, così come altri studi dell’Oms, che ha sottolineato come quasi tutti i pesticidi in circolo abbiano portato alla morte di 200mila persone ogni anno per avvelenamento.
Secondo, invece, l’ECHA, l’ente che si occupa delle sostanze chimiche in Europa, tutti i pericoli poc’anzi descritti non esistono, nè tantomeno esiste il rischio tumori ma sarebbe pericoloso se entra in contatto con gli occhi e se finisce all’interno dell’acqua, ma solo perché danneggia la flora e la fauna acquatica se ne hanno un contatto prolungato.
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