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Influenza: 5 milioni di italiani a rischio virus

Da Redazione

Settembre 27, 2018

Influenza: 5 milioni di italiani a rischio virus
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I sintomi influenzali stanno cominciando a presentarsi. Anzi l’anno 2018-2019 dovrebbe essere di media intensità, ossia di gran lunga più leggero rispetto all’anno scorso (che secondo i dati è stato il peggiore degli ultimi 15 anni).

L’influenza: il virus del 2019 come sarà?

Pregliasco, dell’Università degli Studi di Milano ha dichiarato che “Questo è ciò che possiamo dire sulla base della stagione influenzale che si sta concludendo in Australia e Nuova Zelanda, dove è stata di media intensità, ed è circolato soprattutto il virus AH1N1. In quest’ultima parte di stagione rimane l’incognita del virus B, che potrebbe innalzare il numero dei casi”.

Nonostante le previsione abbiano affermato che avremo una stagione tranquilla, il virologo ha detto che “non bisogna sottovalutarla. L’anno scorso ci aspettavamo una stagione di media intensità e invece è stata la peggiore degli ultimi 15 anni. Molto dipenderà anche dal meteo: se questo inverno dovesse essere più lungo e freddo sicuramente si avranno molti più malati”.

Ad ottobre le campagne di vaccinazione contro l’influenza

La campagna di vaccinazione coinvolgerà il nostro paese a partire dal mese di ottobre per durare fino a fine dicembre. La protezione del vaccino inizia circa un paio di settimane dopo la vaccinazione e dura per 6-8 mesi.

Per Pregliasco non bisogna curarsi con l’antibioticoCosa che invece fa il 20,7% circa delle persone che si ammalano“.

Andranno bene cure naturali ( classici rimedi della nonna) come vino cotto, il brodo caldo, tè e tisane, spremute, latte bollente con miele (38,7%). Stando ad un’indagine pubblicata oggi a Milano da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione), bisogna evitare l’influenza attraverso gli sbalzi di temperatura. Importante lavare spesso le mani, e perchè no ricorrere pure al vaccino antinfluenzale. “E’ un salvavita per gli anziani sopra i 65 anni e i malati cronici. A volte non evita completamente la malattia, ma ne attenua i sintomi e il rischio di complicanze”.

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