Italia anziana: aumentano malattie come sclerosi e ictus
Da Redazione
Aprile 09, 2018
Si può dire Italia anziana? Ebbene si, perche ormai qui c’è una elevata longevità: la speranza di vita alla nascita è di 80,3 anni per gli uomini e 84,9 per le donne, più alta rispetto la media europea, che è di 77,9 e 83,3.
Italia anziana: le parole dell’esperto
Dr. Stefano Paolucci, Direttore U.O. complessa Riabilitazione Solventi Fondazione S. Lucia – IRCCS di Roma spiega “L’invecchiamento della popolazione è tipicamente accompagnato da un aumento del carico delle malattie non trasmissibili, come quelle cardiovascolari, il diabete, la malattia di Alzheimer e altre patologie neurodegenerative, tumori, malattie polmonari croniche ostruttive e problemi muscoloscheletrici. Per esempio, il World Alzheimer Report riporta che il numero attuale di 47 milioni di persone affetti da demenza è destinato a salire, a causa dell’invecchiamento della popolazione, a 131 milioni entro il 2050”.
Questo è stato oggetto di discussione a Trieste, presso il Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima, durante il 18° Congresso Nazionale della Società Italiana di Riabilitazione Neurologica – SIRN.
Erano circa cinquecento gli specialisti presenti. La riabilitazione è un lavoro di gruppo che coinvolge più figure professionali, come il medico, il fisioterapista, il terapista occupazionale, lo psicologo, l’infermiere, il bioingegnere.
Nella SIRN, infatti, non ci sono solo medici, ma tutti gli operatori del team riabilitativo. Il prof Carlo Cisari spiega che “Il soggetto invecchia normalmente e perde giornalmente le sue competenze, da un punto di vista cognitivo e fisico. E’ ovvio che noi dobbiamo stimolare, nell’ambito della popolazione normale, una serie di attività per ridurre questo invecchiamento, con esercizi ad hoc che stimolino corpo e mente, promuovendo uno stile di vita atto a vivere in maniera sana, senza eccessi, come fumo, stress, malnutrizione e alcol”.
Italia anziana: quali sono le malattie dell’invecchiamento
Le malattie dell’invecchiamento sono in partì l’ictus, la lesione celebrale focale. I dati sottolineano, però, una lieve diminuzione di incidenza rispetto agli anni scorsi, ma sono anche cambiate le capacità di cura in fase acuta, soprattutto con la trombolisi. A preoccupare, però, sono anche le demenze: queste, nel 2050, sono aumentate di 130 milioni di casi al mondo. In Italia ne è affetto un ultra ottantenne su 4, per un totale di circa 1 milione e 200mila casi, ma nel giro di 25 anni i casi passeranno a 2 milioni e mezzo e coinvolgerà un anziano su due.
Articolo precedente
Albano e Loredana Leccio scontro in tv: voglio vederci chiaro
Articolo successivo
YouTube e pedofilia, raccolti dati sensibili di minori sotto i 13 anni
Redazione