La causa dell’Ictus è un enzima killer: arriva la scoperta, info dettagli
Da Redazione
Gennaio 13, 2017
Una nuova ricerca potrebbe del tutto rivoluzionare il modo di prevenire l’Ictus. A causarlo, secondo l’equipe di ricercatori guidati da Francesco Violi, direttore della Prima Clinica medica del Policlinico Umberto I di Roma, sarebbe un particolare enzima chiamato Nox2. Per le sue proprietà questo enzima sarebbe in grado di provocare l’ispessimento della carotide e quindi il suo ingrossamento: entrambi fenomeni che sfociano facilmente nell’Ictus. Un farmaco, sperimentato sugli animali, è già riuscito con successo a ridurre la placca arteriosclerotica della carotide del 30 % ma le sperimentazioni sugli umani devono ancora trovare il loro sbocco dato che ci vorrà ancora molto tempo per il loro decollo. Eppure, controllare questo enzima potrebbe essere un primo grande passo per prevenire l’Ictus e far scendere le classifiche nazionali dei pazienti che ne soffrono.
Ictus e prevenzione: la ricerca italiana promette bene
Si tratta di una ricerca tutta italiana che, per prima al mondo, si occupa del fatidico enzima strettamente collegato all’Ictus. Lo studio è stato pubblicato su «Atherosclerosis Thrombosis Vascular Biology», la rivista scientifica ufficiale dell’American Heart Association. Lo studio sull’enzima Nox2 è stato reso possibile grazie agli accertamenti effettuati su pazienti affetti da carenza ereditaria dello stesso enzima:questi pazienti infatti erano dotati di una carotide meno spessa rispetto a quella di soggetti che invece non hanno questi problemi di carenza. Secondo gli studiosi infatti, la mancanza di questo enzima farebbe dilatare maggiormente le arterie. «I tempi non sono lunghissimi, in pochi anni potremmo ottenere grandi risultati» afferma Violi. «Le molecole sperimentate negli animali hanno dimostrato che inibendo l’enzima si riduce la placca aterosclerotica della carotide del 30 per cento. Abbiamo già messo a punto il metodo per misurare l’enzima nel sangue, lo stiamo brevettando e fra poco si potrà usare».
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