Laurea e lavoro: al sud il titolo di studio fa lavorare più tardi rispetto al nord
Da Redazione
Febbraio 19, 2018
La laurea al Nord consente di lavorare prima rispetto alla laurea del Sud. È questa quanto emerso dal Rapporto 2017 di Almalaurea circa “Condizione occupazionale dei laureati”.
Laurea e lavoro: ancora divario tra Nord e Sud
Il Rapporto di Almalaurea ha evidenziato specificamente che “Tra Nord e Sud è forte la disparità territoriale tra i laureati magistrali biennali ad un anno dal titolo: è pari a 18 punti percentuali. Si traduce in una quota di occupati pari al 65% tra i residenti al Nord e al 47% tra coloro che risiedono nelle aree meridionali. Il differenziale territoriale è confermato anche a livello di gruppo disciplinare: anzi si accentua consistentemente nei gruppi Agraria, Insegnamento ed Educazione-fisica, all’interno dei quali supera i 25 punti percentuali”.Au
Laurea e lavoro: quando finirà la differenza tra Meridione e Settentrione?
La soluzione potrebbe essere andare a studiare via dal sud, ma chi non può sostenere i costi del trasferimento? É costretto a laurearsi al Sud con una possibilità in meno, di trovare occupazione in tempi stretti, a differenza degli italiani settentrionali. Oggi come oggi è davvero inaccettabile una differenza simile.
Senza poi contare che addirittura anche lauree specifiche, che magari sono più mirate e meno “umanistiche” sviano i cari giovani meridionali.
E infatti nel rapporto si legge “Il tasso di disoccupazione raggiunge il 29% tra i laureati del Sud, 16 punti in più rispetto ai residenti al Nord (13%). Anche in questo caso i differenziali territoriali risultano confermati in tutti i gruppi disciplinari con punte di oltre 20 punti di divario tra i laureati dei gruppi Geobiologico, Agraria, Psicologico, Insegnamento ed Educazione fisica”.
Una differenza simile tra Nord e Sud si attenua soltanto dopo cinque anni, scendendo a 12 punti percentuali. E infatti lavorano 85 laureati su cento residenti al Nord, mentre al Sud la quantità di occupati coinvolge solo il 73% dei laureati. Un vero e proprio paradosso.
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