Mattarella ricorda Luca Attanasio, ambasciatore italiano ucciso in Congo

Sono trascorsi due anni dalla tragica uccisione dell’Ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente del Senato Ignazio La Russa li ricordano.

Mattarella ricorda Luca Attanasio, ambasciatore italiano morto in Congo

Il 22 febbraio 2021, in Congo, l’Ambasciatore Luca Attanasio, il carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo sono stati tragicamente uccisi in un attacco al convoglio ONU nel quale stavano viaggiando.

Nel giorno del secondo anniversario, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda il diplomatico italiano e i due accompagnatori che hanno perso la vita in Congo.

“Nel secondo anniversario della tragica uccisione dell’Ambasciatore Luca Attanasio, del carabiniere scelto Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo, desidero esprimere sentimenti di partecipe vicinanza al dolore delle loro famiglie“

E continua: “La Repubblica Italiana conserva la memoria del sacrificio loro e di tutti coloro che hanno generosamente dato la vita nel servire le Istituzioni. Nel loro ricordo prosegue l’impegno italiano in Africa per la promozione dei valori di solidarietà e convivenza pacifica tra i popoli“.

Il discorso di Ignazio La Russa: “Rappresentavano l’anima migliore del Paese”

Anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha ricordato la tragica morte dei due italiani e del loro autista, avvenuta in Congo nel 2021 a seguito di un attacco improvviso.

Nell’Aula del Senato, Ignazio La Russa ha iniziato con il dire:

“Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci erano due giovani italiani che con coraggio, generosità e passione rappresentavano l’anima migliore della nostra Nazione all’estero. Luca era stato insignito del ”Premio  Internazionale Nassiriya per la Pace 2020” mentre Vittorio è stato insignito della medaglia d’oro al valore militare alla memoria”.

La Russa ha continuato, rivolgendosi ai senatori: “La loro missione così come quella di tanti altri rappresentanti della diplomazia e delle Forze armate, appare ancora oggi fondamentale per garantire alle popolazioni civili di diversi luoghi del pianeta quei diritti che dovrebbero essere alla base di qualsiasi società”.

Per poi concludere: “Un impegno il loro svolto nella loro vita con una dedizione al sostegno degli ultimi che rimane come un vero e proprio insegnamento civile. Li ricordiamo oggi con l’ammirazione che si deve agli eroi morti nel nome della Nazione o, più semplicemente, a chi ha dato la propria vita per adempiere al loro dovere e per contribuire a portare la pace nel mondo. A loro, alle loro famiglie, al Corpo diplomatico, all’Arma dei carabinieri va il nostro commosso ricordo“.