Mondiali 2026: Infantino incontra Donald Trump
Da Redazione
Agosto 29, 2018
I Mondiali 2026 si svolgeranno tra Stati Uniti, Canada e Russia. Il presidente della FIFA Gianni Infantino si è così recato – per l’occasione – nella Casa Bianca, per incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. A Trump è stata donata una maglietta con il suo cognome e con il numero 26, prima di una divertente richiesta avanzata dallo svizzero allo statunitense. Infantino ha, infatti, invitato Trump a usare cartellini gialli e rossi come fosse l’arbitro di una normale partita di calcio; il presidente non se l’è fatto certamente ripetere, e ha espulso tutti i giornalisti dalla sala.
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Dove si svolgeranno i Mondiali 2026
I Mondiali 2026 riusciranno, in un colpo solo, a stabilire due record. L’assegnazione degli stessi è andata agli Stati Uniti che, insieme a Messico e Canada, ospiterà i Campionati del Mondo dopo aver battuto all’ultimo voto il Marocco (congresso FIFA a Mosca, giugno 2018). Era dal 2002, quando il Mondiale si svolse in Giappone e Corea del Sud, che ad ospitare le fasi finali di un torneo fossero più nazioni.
Per il Messico, inoltre, sarà la terza volta, dopo il 1970 e il 1986, in cui si potrà assistere alla fase finale del torneo. Le partite, in totale, saranno 80: 60 negli Stati Uniti (inclusi quarti, semifinali e finale), 10 in Messico e Canada. 10 le città statunitensi, 3 quelle messicane e canadesi, ancora da stabilire – il 2020 o il 2021 – con i rispettivi stadi.
Come si svolgeranno i Mondiali 2026
I Mondiali 2026 vedranno la nascita di una nuova formula, che era già stata presa in considerazione da Micheal Platini e che è stata fatta propria da Gianni Infantino. Ci sarà, infatti, un’estensione delle partecipanti a 48, e un numero maggiore di partite.
Tra le formule proposte (tra cui anche due con 40 squadre e 76 o 88 partite) è stata scelta quella più innovativa: le 48 squadre verranno distribuite in 16 gironi da tre. Avanzeranno le prime due di ogni girone. In questo modo, si eliminerà una partita di qualificazioni e si aggiungerà una del torneo di eliminazioni: si partità dai sedicesimi e non dagli ottavi.
L’incontro tra Gianni Infantino e Donald Trump
Che Gianni Infantino fosse un grande mediatore, non c’era da stupirsi. Già nei Mondiali di Russia 2018 – tra strette di mano, sorrisi e conforto ai vari presidenti – aveva fatto pesare meno le sconfitte e i premier o presidenti dei vari paesi erano stati sempre seduti vicini, con Infantino stesso in mezzo.
Adesso, per accogliere il Mondiale 2026, il presidente FIFA si è spinto fino alla Casa Bianca dove ad ammetterlo c’era Donald Trump. Allo statunitense è stata donata una maglia con il numero 26. Poi è arrivato il momento dell’espulsione di tutti i giornalisti della conferenza stampa.
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