Oloturie, bandita la pesca dei cetrioli marini. Sono necessari per l’ambiente
Da Redazione
Marzo 01, 2018
Il sottosegretario del Ministero delle Politiche agricole e forestali, Giuseppe Castiglione, ha fortemente sostenuto la battaglia contro la pesca delle oloturie (Echinodermi della classe Holothuroidea, parenti di stelle e ricci di mare), dette gergalmente “cetrioli di mare” e l’ha vinta grazie all’approvazione del decreto che ne vieta la pesca.
Oloturie, una specie a rischio
Ci sono varie specie di oloturie, con un’importanza ecologica differente e molte hanno fondamentali funzioni nell’ecosistema del Mar Mediterraneo, che si possono paragonare a quelle dei lombrichi negli ecosistemi terrestri.
Sono questi animali che riescono a raggiungere anche i 30 cm o più e fanno delle buche nei fondali (proprio come i lombrichi a terra) nutrendosi del sedimento e digerendo la materia organica, in esso contenuto.
Questo sedimento poi viene secernato dall’apparato digerente. Le gallerie consentono l’ingresso di acqua piena di ossigeno nei sedimenti, consentendo i fenomeni vitali. Il sedimento “trattato” dalle oloturie permette l’attecchimento di altri organismi e ne aumenta il benessere.
Oloturie, una svolta per il cancro?
Di recente poi un team di scienziati russi tedeschi e svizzeri sono stati in grado di estrarre da una specie di oloturia una sostanza che ha la capacità di frenare forme di cancro alla vescica e di linfomi che resistono alla chemioterapia. Sicuramente c’è ancora tanto da scoprire della funzione ecologica di questi cetrioli di mare.
Le oloturie sono commestibili e mangiate molto frequentemente nei Paesi asiatici, dove vengono consumate sia fresche che essiccate (trepang).
Il consumo delle popolazioni asiatiche ha portato prima alla diffusione dell’allevamento, ma poi negli ultimi anni, si è innescato un meccanismo di pesca e commercializzazione sfrenata, che ha portato ad un uso smoderato e irrispettoso delle oloturie.
Aumentando la richiesta del mercato asiatico si è diffuso il prelievo mancando di rispetto alle regole, il che ha diminuito, in poco tempo, il nostro mare fino a compromettere il corretto funzionamento degli ecosistemi.
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