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Partite IVA e SRLS: le novità della riforma fiscale per il 2022

Da Redazione

Novembre 24, 2021

Partite IVA e SRLS: le novità della riforma fiscale per il 2022
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Quello che sta per arrivare sarà un anno che con molta probabilità ci metterà di fronte a numerose novità dal punto di vista fiscale.

Si parla da tempo, infatti, di una profonda riforma fiscale, che dovrebbe vedere progressivamente la luce nel corso dei prossimi mesi e che potrebbe essere sempre più vicina, considerando anche le novità che arrivano direttamente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il progetto che è stato consegnato dall’Italia alla Commissione Europea.

Nel progetto si parla proprio di riforma fiscale, ma quali sono le novità che nel 2022 interesseranno in particolare le Partite IVA e le SRLS? Vediamo di approfondire di più su questo argomento.

Le SRLS e l’importanza dei professionisti del settore

In merito alle SRLS, si parla da qualche tempo di una possibile novità in arrivo. Ci riferiamo all’attuazione di una direttiva comunitaria che permetterà a breve di costituire una società a responsabilità limitata, anche per quanto riguarda la forma semplificata, attraverso un atto notarile messo a punto a distanza in forma elettronica. Per maggiori informazioni sulla SRLS, potete visitare  la pagina: https://www.serviziocontabileitaliano.it/srl-semplificata.html.

Il termine per il recepimento della direttiva UE 2019/1151 è in realtà scaduto l’1 agosto di quest’anno, ma il Consiglio dei Ministri lo scorso 5 agosto ha messo a punto uno schema di decreto legislativo che prevede appunto la possibilità della costituzione di una società a responsabilità limitata anche con la partecipazione in videoconferenza delle parti interessate.

Ci sono comunque dei requisiti essenziali per poter svolgere questa procedura: la sede della società deve, infatti, essere stabilita nel nostro Paese, i conferimenti devono essere versati esclusivamente in denaro e il versamento deve essere fatto con bonifico bancario sul conto corrente del notaio che si occupa del rogito.

Ricordiamo che avviare una SRL semplificata permette di ottenere diversi vantaggi, anche per quanto riguarda la possibilità di contenere i rischi d’impresa. È opportuno, però, rivolgersi sempre a degli esperti del settore, perché si deve sempre tenere conto degli obblighi contabili e di quelli relativi alle norme che sono abbastanza complessi.

Per questo è sempre essenziale fare affidamento a professionisti che sappiano indicare le strategie più adatte, sia in fase di apertura che per quanto riguarda la gestione di una SRLS.

Le novità del 2022 per le Partite IVA

Per quanto riguarda, invece, le Partite IVA e le novità previste per il prossimo anno, con molta probabilità si giungerà alla conferma da parte del Governo del regime forfettario, forse con la messa a punto di alcuni correttivi alle norme attualmente in vigore.

Molto probabilmente, però, si potrà continuare ad usufruire nel corso del 2022 del regime forfettario fino a 65.000 euro. Dovrebbe essere mantenuto invariato da parte del Governo, secondo quanto si apprende, il tetto massimo previsto per i ricavi e per i compensi, con delle aliquote che per le nuove attività corrispondono al 15% e al 5%.

Si pensa anche all’opportunità di un regime biennale di favore che permetterà di effettuare un passaggio meno complicato a coloro che andranno al regime ordinario, tenendo conto proprio della crescita del fatturato, con il superamento dei 65.000 euro.

Per quanto riguarda il tema relativo alla fatturazione elettronica, si parlava in precedenza di un’estensione a tutte le Partite IVA in regime forfettario dell’obbligo delle fatture elettroniche proprio a partire dal 2022. Questa ipotesi, però, continua a rimanere lontana.

Una relazione che è stata allegata alla Nota di Aggiornamento del Documento di Finanza pubblica, infatti, specifica nel dettaglio, in merito a questo argomento, che l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica, al di sotto di una specifica soglia di compensi e di ricavi, non sarebbe compatibile con la disciplina prevista dall’Unione Europea.

Per saperne di più non possiamo fare altro che attendere ulteriori indicazioni ufficiali provenienti dalle norme che verranno messe a punto per regolare le novità fiscali per il prossimo anno.

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