Pit bike: quanto è importante la scelta del motore
Da Redazione
Gennaio 24, 2020
Si sta parlando sempre più di frequente delle pit bike: ebbene, non si tratta di miniature né di moto per bambini, ma di vere e proprie moto da cross, con dimensioni di circa il 30% inferiore in confronto a quelle classiche. Non solo, dal momento che vengono usate spesso e volentieri per il divertimento, tenendo conto che hanno costi anche notevolmente ridotti.
Un fenomeno che ha preso il piede negli anni Duemila negli Stati Uniti, per poi sbarcare nel Vecchio Continente. Un trend che ha coinvolto anche la MotoGP, dal momento che diversi piloti professionisti cominciato a sfruttare le pit bike, usandole per muoversi all’interno dei paddock dei vari tracciati. Impariamo a conoscerle, partendo dai vari tipi di motore che si possono trovare sul mercato, come ad esempio sulla pratica e comoda piattaforma Mobsterpitbike, in cui si possono rinvenire pezzi di ricambio e tutto ciò che serve per chi ama queste moto..
Le varie tipologie di motori
I propulsori delle pit bike presentano numerose caratteristiche in comune anche per via del fatto che hanno le stesse dimensioni e i medesimi attacchi. Questa similitudine è necessaria per via della compatibilità con i diversi telai ed è per questa ragione che i motori sono intercambiabili fra loro.
L’acquisto di una pit bike e poi la sostituzione del motore, in realtà, è una prassi che viene spesso impiegata, anche perché di rapida esecuzione. I propulsori si caratterizzano per essere monocilindrici a quattro tempi, spaziando da 125 cc fino a 180 cc. La frizione è a bagno d’olio, mentre il cambio è tipicamente a quattro marce.
Spostando il focus sulle marche, possiamo notare come quelle maggiormente diffuse e apprezzate sono Daytona, Takegawa, YX, Lifan, Loncin e Ducar. A parte Daytona e Takegawa, tutti gli altri propulsori sono prodotti in Cina, ma non per questa ragione v’è motivo di dubitare della loro qualità oppure bassa affidabilità.
Le cilindrate maggiormente facili da reperire sul mercato sono quelle comprese tra 140 e 160 cc. In commercio si possono trovare anche ad un prezzo particolarmente vantaggioso, che si aggira intorno ai 200 euro. Ovviamente, i motori vengono venduti dotati di ogni singolo componente, ovvero radiatore, carburatore e centralina.
I due motori per cui c’è maggiore richiesta sono l’YX e il Lifan: tutti e due si caratterizzano per avere una cilindrata pari a 150 cc. Tra le principali differenze troviamo le misure di alesaggio e la corsa del pistone. Ad esempio, il Lifan 150 è un propulsore sottoquadro, dal momento che la corsa presenta una lunghezza maggiore rispetto all’alesaggio. In sostanza, c’è una coppia più alta, ma un allungo inferiore.
Invece, l’YX 150 si caratterizza per essere un propulsore superquadro, ovvero in cui la corsa è più breve in confronto all’alesaggio. Questo offre la possibilità di girare più alto e di poter sfruttare un allungo maggiore. Entrambi si possono facilmente reperire sul mercato, completi di ogni componente, ad un prezzo che si aggira intorno ai 400 euro.
Occhio anche alle sospensioni
Esattamente come per le tradizionali moto di produzione, le varie componenti ammortizzanti si possono impostare più o meno secondo le proprie esigenze. La forcella meno costosa è la Fastace, che può contare sulla presenza di registri blu e rossi, che vengono collocati direttamente sulla parte superiore degli steli.
Questa particolare tipologia di forcella, dopo la sostituzione dell’olio e l’inserimento di specifici spessori all’interno delle molle, è in grado di lavorare abbastanza bene e consente pure di ricavarne delle ottime prestazioni. C’è anche una variante che non si può regolare e che, di conseguenza, non prevede la presenza di alcun registro. In ogni caso, anche il mono Fastace si può riconoscere davvero con grande semplicità, per merito delle varie colorazioni sgargianti, mentre le forcelle che hanno un costo maggiore sono tre, ovvero Paioli, Marzocchi e DNM.
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