Polemica per le dichiarazioni di Valditara: il Ministro dell’Istruzione chiede scusa per le sue parole
Da Redazione
Novembre 25, 2022
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara è nuovamente al centro della polemica, in virtù delle sue dichiarazioni che sono state oggetto di intervento e di opposizione da parte di numerosi gruppi politici e sociali. Il Ministro, che aveva parlato dell’importanza dell’umiliazione nel mondo del lavoro, in quanto presupposto formativo per il miglioramento, ha allora fatto marcia indietro per quel che concerne le sue parole, chiedendo scusa e ribadendo di aver utilizzato un termine inadeguato per il suo significato. Ecco tutto ciò che c’è da sapere a tal proposito.
Le dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione Valditara
In occasione di un evento a Milano, il Ministro dell’Istruzione Valditara si è reso protagonista di un intervento fortemente polemizzato, in virtù di alcune parole che non sono piaciute all’opposizione e non solo. Per quel che concerne il discorso relativo ai lavori socialmente utili per ragazzi violenti, infatti, il Ministro si era spiegato attraverso i seguenti termini: “Soltanto lavorando per la collettività, umiliandosi anche, si prende la responsabilità dei propri atti. Evviva l’umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità, di fronte ai propri compagni. Da lì nasce il riscatto. Quando io ero un bambino, il maestro era il maestro con la emme maiuscola. Così non si può più andare avanti”.
Non sono mancate le polemiche a margine di queste dichiarazioni: la stessa accezione di “merito”, prevista nel nome del ministero, ha inasprito particolarmente il clima con le unioni studentesche, ed è stata proprio l’UDS a parlare in tono polemico del messaggio di Valditara. Queste le parole dell’associazione studentesca: “un’idea di scuola fatta di classismo, merito, umiliazione e repressione. Siamo indignati e arrabbiatissimi, non possiamo più accettare modelli di scuola calati dall’alto e che ignorano le necessità degli studenti. Vogliamo una didattica ed una valutazione formative e narrative, a scopo formativo e non punitivo e repressivo”.
Le scuse di Valditara per l’utilizzo del termine “umiliazione”
Valditara è tornato sui suoi passi a seguito delle polemiche che sono nate in virtù delle sue parole. Servendosi di una nota, infatti, ha chiarito che nelle sue intenzioni non c’era quella di strumentalizzare l’umiliazione, rendendola una caratteristica fondamentale nel mondo del lavoro, ma che il tutto è stato determinato da una scelta sbagliata dal punto di vista lessicale.
Queste le sue parole: “In questi casi, ero e rimango pienamente convinto che realizzare il proprio errore, imparare l’umiltà di chiedere scusa, affrontare il senso del limite e della responsabilità delle proprie azioni, sia un passaggio denso di significato formativo e culturale. Ammettere i propri errori significa realizzare che la realtà è più grande del proprio Io. È un tema di cui talmente avverto l’urgenza, da persona prima che da ministro, che al momento mi ha fatto utilizzare un termine sicuramente inadeguato, cosa di cui mi dispiaccio io per primo”.
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