Povertà, i dati Istat fotografano l’Italia: 4,7 milioni di persone in difficoltà
Da Redazione
Luglio 13, 2017
Per l’Istat in Italia ci sono 5 milioni di poveri assoluti. La situazione dei giovani peggiora
Allarme povertà in Italia. L’Istat ha fotografato la situazione attuale del paese che non è delle migliori e la povertà aumenta nelle famiglie con più di tre figli. In attesa che le nuove misure messe in campo dal governo siano attuate, l’Istat ha fatto il punto della situazione che è davvero desolante e il Sia (Sostegno di inclusione) si inserisce in un contesto difficile. Nel 2016 infatti le famiglie in condizioni di povertà assoluta infatti erano circa 1,7 milioni che moltiplicato per il numero di individui fa salire la cifra a quasi 5 milioni. Rispetto all’anno precedente però è stata rilevata dall’Istituto Nazionale di Statistica una stabilità della povertà assoluta, e questo significa che c’è una lentissima ripresa economica. L’indice di povertà è in linea con i valori registrati negli ultimi anni, con un aumento dal 7,6% del 2015 al 7,9% del 2016, un dato che l’Istat ha definito statisticamente non significativo.
Istat: la povertà assoluta aumenta al centro e se il capofamiglia è operaio
Le famiglie con tre o più minori sono quelle che soffrono di più come abbiamo detto all’inizio dell’articolo. I dati Istat specificano che nel 2016 l’incidenza della povertà assoluta è salita dal 18,3% al 26,8%. Questo valore aumenta al Centro del paese in termini di famiglie e individui a causa del peggioramento registrato nei comuni distanti dalle aree metropolitane. Il Sud però detiene la maglia nera, con l’incidenza più elevata in termini di povertà assoluta. E sono soprattutto i giovani under 35 a soffrire.
Nei nuclei famigliari in cui il capofamiglia è un operaio la povertà assoluta è doppia rispetto a quella della famiglie. Secondo Istat infatti l’incidenza diminuisce in base al titolo di studio della persona di riferimento. Alla luce di questi nuovi dati però non c’è da sorridere, la povertà assoluta è stabile ma se prendiamo in considerazione l’ultimo decennio sono triplicati.
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